Uno dei temi principali della ricerca tecnologica in tutto il mondo della nostra epoca è senza alcun dubbio l’energia, la quale sta diventando sempre più essenziale in ogni angolo del mondo e soprattutto non può più arrivare solo da fonti fossili, l’inquinamento infatti sta cambiando faccia al nostro pianeta e non possiamo più permetterci di sguazzare nel petrolio se non voglio rischiare mutamenti peggiori.

Ovviamente sono numerose le opzioni al vaglio, in primis la fusione nucleare, ma anche le altre rinnovabili stanno giocando la loro partita, in particolare in Giappone si intende puntare sul fotovoltaico, ma senza il fastidioso effetto frenante dell’atmosfera, la quale filtrando i raggi solari ovviamente riduce l’efficienza degli impianti.

L’idea giapponese è quella di mettere in orbita stazioni volanti che produrranno energia da spedire poi verso il pianeta in modalità wireless.

 

La tecnologia c’è

I primi esiti positivi risalgono al lontano 2015, quando un gruppo di scienziati della JAXA è riuscito a trasmettere con successo 1,8 kilowatt di energia (sufficienti per far funzionare un comune forno elettrico), per oltre 50 metri avvalendosi di un ricevitore wireless.

Ora ovviamente si punta su una scala decisamente più elevata, parliamo di migliaia di km e il Giappone intende evolvere proprio questa tecnologia per rendere il trasferimento possibile, il lavoro sarà diretto da Naoki Shinohara, un professore dell’Università di Kyoto che lavora sull’energia solare a trasmissione wireless dal 2009, in teoria dovrebbe comporsi di piccoli satelliti che sfrutteranno le microonde per inviare l’energia prodotta verso le stazioni di ricezione presenti sulla Terra.

Il potenziale è importante visto che si tratterebbe di un’esposizione H24, non mancano però gli scettici che sottolineano come la conversione fotone-elettrone-fotone e poi fotone-elettrone possa causare una perdita di energia considerevole tanto da rendere il progetto inefficace.

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