La “banda dei camerieri-hacker“, composta da circa 20 persone specializzate nella clonazione di carte di credito e codici, è stata scoperta dagli inquirenti a Roma, come riportato da Repubblica ed Open. Questa banda operava nel centro della città a partire dal 2015, prendendo di mira soprattutto turisti, i cui conti correnti venivano svuotati una volta tornati nei loro paesi d’origine.
Banda dei camerieri hacker: come avrebbero agito i truffatori?
Per clonare le carte di credito, i truffatori utilizzavano skimmer in grado di acquisire i codici delle carte consegnate dai clienti. I “camerieri” facevano passare le carte su questi dispositivi dopo il pagamento, copiando il numero di 16 cifre stampato su di esse. Una volta ottenuti i dati, la clonazione era quasi completata e i criminali potevano utilizzare le informazioni per effettuare acquisti su larga scala.
Le carte clonate sono state usate per sostenere una varietà di spese, come benzina, ristoranti, gioielli, materiale hi-tech, serate in locali notturni, gratta e vinci e abbigliamento. Il materiale necessario per le clonazioni è stato sequestrato dalla Procura, che ora accusa i membri dell’associazione di associazione a delinquere, richiedendo il rinvio a giudizio. Le vittime della truffa hanno segnalato tempestivamente le operazioni anomale, innescando l’indagine che ha portato all’identificazione e all’arresto della banda. Grazie all’intervento delle autorità, la “banda dei camerieri-hacker” è stata smantellata e le indagini continueranno per garantire che tutti i responsabili vengano portati davanti alla giustizia.
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