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I paleontologi possono quindi utilizzare queste mappe per individuare le zone in cui è più probabile trovare i fossili e pianificare le loro ricerche di conseguenza. Inoltre, questo metodo permette loro di evitare di dover percorrere lunghe distanze o di dover affrontare condizioni climatiche estreme durante le loro ricerche.

La tecnologia 4D è stata sviluppata dalla NASA insieme ad alcune università e aziende private ed è stata utilizzata con successo in diverse missioni di scoperta dei fossili. Ad esempio, è stata utilizzata per individuare i resti di un dinosauro di 130 milioni di anni fa in Argentina.

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I paleontologi sperano che questa tecnologia possa aiutarli a scoprire nuove specie di dinosauri e a comprendere meglio l’evoluzione della vita sulla Terra. Inoltre, questo metodo permette loro di proteggere i siti di scavo dai danni causati dall’uomo, poiché non devono più effettuare scavi invasivi per trovare i fossili.

In futuro, i paleontologi prevedono di utilizzare sempre di più la tecnologia 4D per individuare i fossili e sperano di poterla utilizzare anche per altre scoperte scientifiche, come ad esempio la ricerca di vita extraterrestre.

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