Gli scorsi giorni come probabilmente sapete Nvidia ha subito un attacco informatico, confermato dopo dalla stessa azienda, che ha portato alla sottrazione di un database di 1TB di dimensioni, fatto ovviamente di informazioni sensibili in merito l’azienda ed i suoi prodotti.

Nella giornata di ieri il gruppo di hacking sudamericano Lapsus$ ha riconosciuto la paternità dell’attacco informatico confermando le dimensioni del database ottenuto, la cui importanza ha preoccupato talmente tanto Nvidia da portarla a reagire con un attacco ransomware contro gli hacker nel tentativo di rendere i dati illeggibili, attacco in realtà andato a segno ma vanificato dai numerosi backup effettuati dai criminali informatici.

 

Il ricatto a favore del mining

Dopo l’attacco ora Lapsus$ è tornato a farsi sentire, nel dettaglio sul proprio gruppo Telegram hanno minacciato di diffondere quanto necessario per poter bypassare il blocco imposto sulle schede GeForce RTX 3000 LHR, famose appunto per avere un hash rate limitato durante le operazioni di mining.

Nel dettaglio il gruppo di hacking si è detto pronto a ricevere contatti da Nvidia per un riscatto, altrimenti provvederanno a diffondere in rete tutto il contenuto della cartella, con anche le info per rimuovere il blocco, chiedendo che quest’ultimo venga rimosso spontaneamente da Nvidia con un aggiornamento driver, così facendo il team si dimenticherà della “grande cartella” a loro disposizione.

Si tratta dunque di una situazione abbastanza d’emergenza per Nvidia dal momento che non lascia molto margine di manovra, non resta che attendere le azioni dell’azienda Californiana, la quale certamente non vorrà intercedere nei confronti degli hackers.

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