Diesel ed elettrico battute da idrogenoIl mondo dei motori è stato stravolto dal nuovo processo tecnologico ed ecologico voluto dalle case costruttrici e dal Governo nel contesto di un automotive più connesso e più pulito. In tutto questo l’agnello sacrificale pare sia stato il Diesel, ingiustamente relegato a ruolo di secondo piano dopo la prima apparizione delle auto elettriche.

Le cosiddette EV sono ancora imperfette tanto da consegnare una storica vittoria al vecchio carburante che ha dalla sua parecchi vantaggi in termini di costo, gestione e manutenzione. Scopriamo insieme quali sono mentre avanza sempre più prepotentemente il motore H2 descritto sommariamente da Continental quale rivoluzione del mercato auto.

 

Diesel straccia elettrico per molti motivi: eccone alcuni

Partiamo dal prezzo di vendita scoprendo che una vettura elettrica costerà sempre più di una controparte alimentata a combustibile industriale. Questo perché i processi per realizzare le capienti batterie impiegano parecchie risorse, tempo e denaro in ricerca, sviluppo ed integrazione. Ecco perché gli ultimi incentivi di categoria si spingono fino a 10.000 euro ed oltre.

Le batterie, di fatto, rappresentano il fattore discriminante per il costo di una vettura. Cosa che sicuramente fa riflettere considerando che in un ciclo di vita medio pari a 10 anni saremo costretti a riparare o sostituire le batterie con ulteriori costi di manutenzione parecchio onerosi.

Sempre sul fronte elettrico è impossibile non notare la poca praticità nei processi di ricarica elettrica. Con il rifornimento Diesel servono una manciata di minuti contro diverse ore per completare una ricarica di elettroni in casa o fuori casa. Scarseggiano, inoltre, le colonnine di ricarica forti di ben 18 permessi per l’installazione e la messa in opera.

Una serie di problemi giustificati dalle associazioni ambientaliste con il fattore inquinamento che subisce un capovolgimento di fronte dopo le analisi del CEF-IFO di Monaco di Baviera che scopre come una Tesla Model 3 generi più CO2 di una Mercedes 220d a parità di chilometri e condizioni. Questo a causa di processi ancora saldi all’uso del carbonfossile.

In definitiva servono fabbriche e processi green insieme ad una sburocratizzazione mirata dei processi decisionali e pratici. Potrebbero arrivare batterie da milioni di chilometri che puntino ad abbassare i costi di gestione. Ma nel frattempo si introduce il motore ad idrogeno che genera soltanto vapore acqueo come scarto del processo di combustione. Si dice che necessiti di una ricarica rapida di soli 5 minuti per avere migliaia di chilometri di autonomia. Lo scopriremo a breve. Seguiteci per ulteriori aggiornamenti.

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