Le nostre abitudini di spesa cambiano. Un fatto che si è confermato soprattutto nel corso della quarantena ed a valle dei recenti cambiamenti che ridimensionano l’uso del denaro contante.
Durante la quarantena il fine di mantenere il distanziamento sociale è stato rispettato anche a fronte della messa in opera di diversi servizi come quelli forniti da Amazon, Carrefour ed Esselunga. I negozi hanno fatto del loro meglio per fronteggiare una difficile situazione ma non ne sono usciti bene dopo le accese polemiche della clientela. In particolare si è parlato di truffe legate a cambiamenti di prezzo, merce non disponibile ed opprimenti ritardi che hanno lasciato spazio ad una certa insoddisfazione. Ecco cosa è successo.
Delusione per la spesa online: problemi pesanti con l’e-commerce
Chi è approdato online su Amazon nel corso del trimestre compreso tra Marzo e Maggio 2020 è stato accolto da un messaggio: “I tuoi ordini potrebbero subire ritardi a causa del Covid-19“. Una cosa del genere era auspicabile in un periodo di così profonda crisi. Eppure nessuno poteva pensare che tutto si potesse ritorcere contro i clienti con prezzi aumentati e carrelli svuotati a causa dell’esaurimento della merce in magazzino. In tanti, infatti, si sono resi protagonisti di un check-out impossibile aggravato da ulteriori ritardi nella gestione degli ordini.
Per Carrefor ed Esselunga, invece, si sono notificati i disguidi in relazione al progetto “consegna a domicilio” che i due grandi esponenti della GDO hanno avviato per la clientela over 65 che più di tutti ha risentito del distanziamento sociale. Settimane di ritardo dall’ordine alla consegna. Cosa che ha sicuramente aggiunto benzina al fuoco dopo l’insoddisfazione generale per Amazon.
Per il futuro i grandi player hanno messo a punto un nuovo piano per l’ottimizzazione mirata dei rifornimenti e della catena di distribuzione. La speranza è che una situazione simile non debba mai più ripetersi.