smartphone batterie rimovibili

Per dare un giro di vite alla produzione di rifiuti speciali nel settore dell’elettronica, la Commissione sta valutando di reintrodurre le batterie rimovibili negli smartphone. Tornare all’antico ridurrebbe lo spreco e l’inquinamento elettronico in maniera sensibile, evitando di acquistare un nuovo modello.

Ovviamente i bilanci basati sulle previsioni di vendita dei produttori accuserebbe una certa flessione, ma ciò che conta è la salvaguardia dell’ambiente e delle tasche dei consumatori. Una pratica possibile fino a pochi anni fa, la sostituzione delle batterie ha man mano fatto spazio alle esigenze dei produttori di smartphone per inseguire prestazioni e design.

 

Smartphone: si torna all’antico con le batterie rimovibili

Per colpa di una batteria esausta, tutta i componenti ancora perfettamente funzionanti nel device, dal display al processore, vengono inesorabilmente gettati via, quando invece andrebbero trattati come rifiuti speciali per via dei materiali di cui sono composti.

Il promotore dell’iniziativa è il politico tedesco Frans Timmermans, vice presidente della Commissione europea la cui proposta sarà valutata verso metà mese di marzo dai colleghi a Bruxelles. Nella bozza del documento si fa riferimento a tutta una serie di benefici per il mercato indotto delle società specializzate in riparazione e sostituzione. Un’altra proposta vede l’introduzione di un caricabatterie unico per tutti gli smartphone, ovvero quella notizia che giorni addietro ha fatto infuriare Apple.

Sebbene l’iniziativa è lodevole, bisogna far fronte a una serie di processi per riportare le attuali batterie negli smartphone a forme standard sostituibili. Dunque, se mai si ritornerà all’antico si dovrà ripristinare il vano estraibile e riprogettare da zero la struttura dei device. E siamo sicuri che i produttori come Samsung e Huawei non ne saranno così entusiasti.

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