Privacy dei figli e social network: come comportarsi?

I nativi digitali sono costantemente connessi alla Rete Internet ed ai Social Network: come devono comportarsi i genitori per tutelare la Privacy dei propri figli? Non possiamo negare che Facebook, Instagram, Twitter fanno oramai parte delle nostre vite e, soprattutto, per i giovanissimi è un elemento della realtà con cui interagiscono costantemente.

Già dall’età pre-adolescenziale, i nostri figli si approcciano agli strumenti tecnologici e trascorrono la maggior parte del tempo a chattare e a condividere foto e video sui principali Social Network. Purtroppo, la continua interazione quotidiana con la Rete Internet nasconde rischi di non poco per i minori e i genitori devono tenerne assolutamente conto. Ogni soggetto minore che condivide foto o invia messaggi istantanei deve essere monitorato costantemente dai genitori.

Infatti, è necessario intervenire per evitare la violazione del diritto della privacy e per inibire l’insorgenza di ulteriori problematiche legate al cyberbullismo e alla pedopornografia. Vediamo in questa guida quali tool e quali consigli utili devono seguire i genitori per proteggere la privacy dei propri piccoli.

 

Social Network e minori: a che età si può iniziare ad accedere?

Diverse ricerche psicoterapeutiche hanno validato la tesi che i nativi digitali trascorrono troppo tempo su Internet, in particolare sulle principali Piattaforme dei Social Network. Ogni genitore deve essere consapevole dei rischi che un minore può incorrere nel navigare troppe ore sui Social, soprattutto se i propri figli hanno un’età inferiore agli 8 anni.

In questa fascia d’età prescolare è facile cadere “vittime” della Rete: si deve iniziare ad assecondare i propri figli ad utilizzare i Social parlandone insieme e spiegando loro i rischi insiti e derivanti dallo stare troppe ore connessi alla Rete Internet. Il controllo rimane sempre nelle mani di ogni genitore, il quale deve preoccuparsi quando si accorge che la vita reale del bambino si sta sempre di più annichilendo per colpa dei Social. In questa fase è bene spiegare ai propri figli che c’è una differenza tra vita privata e quella pubblica.

I genitori devono far capire ai propri bambini che esistono dei livelli di privacy da attivare: esistono dei seri rischi legati alla diffusione ed alla condivisione delle immagini e dei video. Una volta in rete sono di dominio pubblico ed è facile che la privacy sia violata da qualche malintenzionato. I Social non si assumono alcuna responsabilità, ma sono i genitori che devono tutelare i propri figli.

 

Tutelare la privacy dei minori: come comportarsi?

Con l’entrata in vigore del GDPR (General Data Protection Regulation), il tema dei minori e della tutela della loro privacy ha assunto un’importanza sempre più rlevante. La stessa la piattaforma di messaggistica istantanea Whatsapp ha alzato da 13 a 16 anni l’età minima per l’utilizzo del suo servizio all’interno dell’Unione europea.

Questo non significa che gli under 16 non debbano utilizzare la piattaforma, ma i genitori devono spiare le conversazioni Whatsapp. Dal tenore normativo si legge all’art. 8 del Regolamento che: “per quanto riguarda l’offerta diretta di servizi della società dell’informazione ai minori, il trattamento di dati personali del minore è lecito ove il minore abbia almeno 16 anni. Ove il minore abbia un’età inferiore ai 16, tale trattamento è lecito soltanto se e nella misura in cui tale consenso è prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitoriale”.

Questa disposizione regolamentare nasce in seno all’uso costante e quotidiano degli smartphone che incide sulla produzione e sulla circolazione delle informazioni e dei contenuti postati dagli utenti, in particolare dai nativi digitali. Per i ragazzini d’età compresa tra i 13-16 anni, il costante utilizzo dei Social Network aumenta i rischi legati alla tutela della privacy, al cyberbullismo e ha ricadute sulla loro reputazione. Il problema principale è quello della consapevolezza dei ragazzi: i loro diritti devono essere tutelati ad hoc, alla luce del nuovo modo di vivere e di interagire con il web e, in particolare, con i Social. Purtroppo, per vivere i nostri figli devono “raccontarsi” e devono condividere ogni foto o video con gli altri cyber utenti.

Dinanzi a questo nuovo modo di raccontarsi e di instaurare una relazione con gli utenti, è necessario educarli a capire come, attraverso il digitale, possono influenzare il mondo che li circonda. Dunque, è compito dei genitori controllare i figli con l’utilizzo di software spia del calibro di mSpy, un’applicazione di monitoraggio da scaricare sui dispositivi elettronici in grado di fornire una soluzione all’avanguardia per spiare gli iPhone dei propri ragazzi. Anche FlexiSpy è un’app molto interessante da scaricare sullo smarthphone Android o sui melafonini dei figli: essa consente di monitorare i messaggi istantanei inviati e ricevuti, intercettare le telefonate e visualizzare tutti i siti web visitati sul dispositivo tramite il browser del telefono. Ogni genitore, dopo che avrà installato sul dispositivo elettronico l’app di spionaggio, potrà accedere da remoto dal pannello di controllo e monitorare che i propri figli non siano vittima di cyberbullismo o possano cadere nella “rete” di qualche pedofilo malintenzionato. È fondamentale per tutelare la privacy dei propri ragazzi.

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