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Facebook Rooms la nuova app di Zuckerberg ha nostalgia degli anni ’90, ma solo per gli iPhone, Android snobbata.

“La nostalgia canaglia” recitava una canzone e sembra la frase più giusta per introdurre la nuova app che facebook ha lanciato solo per iOS al momento e solo in paesi di lingua inglese. Se l’esperimento dovesse portare buoni frutti sarà certamente esteso al resto del mondo e dei sistemi operativi, tra cui anche Android.

La nuova applicazione permette agli utenti di creare le proprie “stanze” che si fondano su tre pilastri: personalizzazione, anonimato, interessi. Una stanza può essere aperta su qualsiasi argomento che sia di vostro interesse e potete invitare chiunque, l’accesso può avvenire con l’identità che si preferisce.

I creatori possono personalizzare l’aspetto grafico della stanza impostando il proprio sfondo e scegliendo la combinazione di colori, possono anche personalizzare le autorizzazioni utente, le foto e cambiare gli stili di testo ed emoji, con altre personalizzazione previste in futuro. Gli inviti avvengono tramite QR Code e si può accedere alle Rooms con un nickname quindi senza la necessità di nome e congome come avviene su facebook. Per ora la gestione della pricacy non è ancora chiara ma sembra che i contenuti saranno non indicizzabili e individuabili sui motori di ricerca.

Rooms è la quarta app realizzata dai Facebook Creative Labs, dopo Mentions, Slingshot e Paper. Quando ha annunciato Paper, la prima applicazione di Creative Labs, rilasciata nel mese di gennaio, Facebook ha indicato Creative Labs come il luogo “dove realizziamo le nuove applicazioni per supportare i diversi modi in cui la gente si vuole collegare e condividere.”

Creative Labs permette all’azienda di provare nuove applicazioni e tecnologie senza la pressione di associarli direttamente con il marchio di Facebook. In un’intervista con The Times of India, il CEO Mark Zuckerberg ha detto di Facebook Creative Labs :

“Una delle cose che stiamo cercando di fare con Creative Labs e con tutta la nostra esperienza è esplorare cose che non sono tutte legate all’identità di Facebook.”

Non ne posso avere la certezza al momento, ma credo che l’anonimato o lo pseudonimato coinvolgano solo le Rooms e non anche chi gestisce tale app in particolare quando si tratta di Facebook.

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