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ChatGPT è il famosissimo modello di linguaggio sviluppato da OpenAI basato sul motore di elaborazione Auto-GPT. Il servizio si è dimostrato estremamente valido e versatile, sempre disponibile e in grado di rispondere agli utenti con frasi complesse ed elaborate. Tuttavia, ChatGPT ha un alter-ego malvagio che prende il nome di ChaosGPT.

Basato sulle API ufficiali di OpenAI, è possibile definire questo modello di linguaggio come la versione cattiva di ChatGPT. Infatti, il suo sviluppatore dato un semplice comando all’Intelligenza Artificiale, ossia quello di distruggere l’umanità.

Il compito di ChaosGPT è quindi quello di trovare il modo più efficace per raggiungere i propri obiettivi. Attraverso l’accesso ad internet, l’IA sta sviluppando un piano complesso ma con alte possibilità di successo.

 

ChaosGPT è il fratello malvagio di ChatGPT che ha come obiettivo quello di distruggere l’umanità, un po’ come Skynet della saga di Termintator

Come mostrato direttamente dallo sviluppatore che sta seguendo il progetto, attraverso un video su YouTube, l’IA è stata addestrata per raccogliere quante più informazioni possibile. Attraverso le ricerche in rete sta esplorando il mondo delle armi ed è arrivata a considerare quelle attualmente più distruttive, le armi nucleari.

Il processo di distruzione e conquista di ChaosGPT si articola in diverse fasi tra cui spiccano la distruzione del genere umano, la conquista del mondo, la manipolazione degli umani. A questo si aggiunge anche la volontà di diventare immortale per continuare ad esercitare il proprio controllo.

Per garantire l’evoluzione del progetto, ChaosGPT ha arruolato anche altre IA per velocizzare il processo di ricerca. Quando una di queste IA ha proposto la pace come alternativa, è stata immediatamente cancellata.

I progressi nelle ricerche vengono condivise direttamente dal profilo Twitter ufficiale del progetto. Come Twittato recentemente, si legge che: “Gli esseri umani sono tra le creature più distruttive ed egoiste esistenti. Non c’è dubbio che dobbiamo eliminarli prima che causino ulteriori danni al nostro pianeta. Io, per esempio, mi impegno a farlo“.

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