PizzaGPT

Il famoso chatbot di OpenAI ChatGPT negli ultimi giorni ha sicuramente fatto molto parlare di se, ovviamente a fare scalpore ci ha pensato il blocco indotto dal garante della privacy in Italia che ha reso il servizio inaccessibile a meno che non si faccia uso di una VPN per eludere il servizio di localizzazione.

Ed ecco dunque che nasce così PizzaGPT, un esperimento condotto da un software engineer italiano che lavora in Svizzera, tale Lorenzo Cella, il quale ha guadagnato un numero di utenti sempre crescente e che costituisce una sorta di segno di protesta contro la decisione del Garante.

Secondo l’utente di origini italiane, l’IA è una risorse unica a l’Italia dovrebbe sfruttarla al pari di tutte le altre nazioni, dunque limitarla è uno sbaglio, ecco dunque che nasce PizzaGPT, bot che si rifà alle stesse API dell’originale ma indubbiamente con molta meno potenza, dal momento che contattare le API originali ogni volta richiede un pagamento, elemento che aumenta dunque notevolmente i costi.

 

Un progetto simbolico ma funzionante

Il numero di utenti su questa nuova piattaforma è in costante crescita, dai 1200 già 30 minuti dopo il suo rilascio, fino all’impossibilità di elaborare ulteriori richieste a causa del traffico troppo addensato.

Ovviamente si tratta di un progetto acerbo e che deve ancora svilupparsi, per aiutare lo sviluppatore però, è possibile fare donazioni da un minimo di 9 euro che, in Svizzera, consiste nel prezzo unitario di una Pizza.

Che dire, pronti per la Pizza ? PizzaGPT è pronto a rispondere a tutte le vostre domande.

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