L’Italia ha approvato mercoledì un’ulteriore proroga del taglio delle accise sul carburante, che sarebbero scadute a settembre, afferma una dichiarazione congiunta dei ministeri delle Finanze e della Transizione ecologica.
Il taglio di 25 centesimi di euro al litro, introdotto subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, scadrà ora il 5 ottobre anziché il 20 settembre.
Il taglio era già stato prorogato a maggio, giugno, luglio e all’inizio di agosto.
Nel marzo di quest’anno, quando l’invasione russa dell’Ucraina ha iniziato a far salire i prezzi internazionali del petrolio, il governo aveva annunciato una riduzione delle accise sul carburante che non si sa quanto sarebbe durata.
Nonostante il taglio delle accise, i prezzi sono ancora molto alti
In parole povere, il taglio delle accise serve per ridurre i costi così da far pagare meno tasse sul carburante (nel tentativo di attenuare l’impatto dell’impennata dei prezzi internazionali del petrolio). Dopo questa decisione, il costo della benzina si è ridotto di 22 centesimi al litro in media.
Mentre la tendenza generale è al ribasso negli ultimi mesi, i prezzi del greggio sono oscillati tra i 92 dollari fino a salire a 179 al barile, molto più alti della norma degli ultimi anni.
Anche con l’accisa sul carburante dimezzata, questa fascia di prezzo rimane comunque troppo alta da sostenere. I prezzi medi infatti oscillano ancora tra i 1,90 e 2,25 euro al litro.
A livello globale, il petrolio greggio è in calo di circa il 25% rispetto al massimo di giugno al barile. Ciò è in parte dovuto ai crescenti timori che un rallentamento economico globale influisca sui consumi, poiché le banche centrali di tutto il mondo alzano i tassi di interesse per combattere la spirale dell’inflazione.