TeslaUn episodio fuori dal normale capitato a un cliente Tesla, che si è visto chiedere un riscatto per ripristinare l’autonomia del suo veicolo.

Aggiornamento forzato: La Tesla perde 128Km di range d’autonomia

Un proprietario americano di Tesla è stato protagonista di un episodio alquanto curioso, che ha tagliato l’autonomia della sua auto elettrica.

Stiamo parlando della Tesla S90 che ha seguito di un intervento ha perso 128 km di range.

Il cliente si è recato al service per installare il nuovo modem 4G, utile per i servizi di bordo, a causa dell’abbandono della tecnologia 3G precedentemente installata di fabbrica.

Eseguita l’operazione, la diagnostica segnalava un errore da correggere tramite un aggiornamento forzato. Completato il processo il proprietario scopre di aver perso ben un terzo di potenza della batteria.

Recatosi nuovamente sul posto per chiedere spiegazioni, il service non rileva irregolarità spiegando che il suo modello è in realtà una S60 e non una S90.

Per capire meglio occorre fare un passo indietro; Tesla infatti al tempo produceva tre versioni dello stesso modello con la stessa batteria, limitando poi via software l’autonomia del veicolo. Qualora il futuro acquirente avesse voluto sbloccarne la potenza massima, sarebbe bastato un pagamento aggiuntivo e un piccolo aggiornamento software.

Il proprietario della vicenda ha acquistato la Tesla usata, certo che questa fosse una S90, ma in realtà l’auto era una s60 che aveva subito un intervento in garanzia al pacco batterie. Non essendo più disponibile la soluzione in uso al tempo, il service opto per trasformarla in una S90 con una nuova batteria, il software corretto e tanto di targhette.

Durante l’installazione del nuovo modem 4g, la diagnostica ha rilevato che si trattava di un S60 sbloccata in maniera irregolare e con un aggiornamento forzato ha ribloccato l’autonomia aggiuntiva.

Il service ha quindi presentato un conto salato all’automobilista, chiedendo 4500$ per riportare l’auto a piena potenza.

Il cliente su tutte le furie si è rivolto a un famoso hacker Jason Hughes, che tuttavia non è riuscito a bypassare i sistemi di sicurezza Tesla.

Jason però ha dato voce alla storia del proprietario, così in poco tempo il suo racconto è diventato virale fino ad arrivare a Tesla stessa. Appreso dell’accaduto l’azienda ha acconsentito a modificare nuovamente la vettura gratis.

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