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Non è una novità che il pericolo più grande allo stato attuale alla lotta alla pandemia è la variante Delta del coronavirus. Se è vero a livello globale l’aumento dei casi degli ultimi sette giorni rispetto ai precedenti è di un 3%, ma ci sono zone molte più sotto pressione, come l’Europa.

La variante Delta ha portato i numeri di Covid-19 settimanali da 2.648.035 a 2.729.697, come detto un aumento di appena il 3%. L’incremento più significativo si sta registrando in Europa visto che si è passati da 348.163 a 498.559, un aumento del 54%. A livello di numeri assoluti invece è l’Asia il focolaio principale. In questi sette giorni ci sono stati 1.033.880 nuovi contagi mentre nei precedenti sette giorni erano 950.821, un +9%.

 

Variante Delta: l’allarme dell’OMS

Un altro continente che potrebbe affrontare un’ondata particolarmente violente è l’Africa. Al momento sta registrando metà dei casi dell’Europa con anche una crescita che è solo la metà, ma il problema potrebbe essere sommerso. Il numero di test effettuati non è paragonabile e si ritiene che i numeri siano molto, ma molto più alti rispetto a quelli ufficiali.

Tornando in Europa, oltre al Regno Unito i paesi che più preoccupano sono Spagna e Francia, ma non sono i soli. L’Italia, per esempio, ha finora continuato a registrare una diminuzione dei casi, ma la variante Delta ormai è sostanzialmente in tutte le regioni e la percentuale dei nuovi casi che sta causando è in aumento. Nel giro di un paio di giorni potremmo assistere all’effettiva inversione di tendenza, l’inizio di una certa quarta ondata.

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