5GLa tecnologia 5G continua a svilupparsi e a diffondersi in tutto il mondo in modo molto rapidamente, ma in tanti continuano a preoccuparsi della propria salute. Purtroppo, i dubbi sono numerosi e fino ad oggi non ci sono risposte e risultati concreti e univoci da parte di amministratori ed esperti.

L’argomento continua ad essere il protagonista principali di numerosi dibattiti e ad oggi Stella Kyriakides, Commissario Europeo per la saluta e la sicurezza alimentare, ha risposto ad alcune domande formulate da Klaus Buchner, eurodeputato tedesco.

5G: ancora dubbi a riguardo, ecco come risponde la Commissione Europea

Klaus Buchner riporta i risultati di uno studio effettuato dalla Sanità pubblica francese dichiarando “gli ultimi studi epidemiologici e diversi esperimenti su animali sosterrebbero un ruolo cancerogeno dell’esposizione a campi elettromagnetici.” Il Commissario Kyriakides risponde alle domande in merito facendo riferimento ad un documento specifico pubblicato nel 2015, il Potential health effects of ecposure to electromagnetic fields (EMF).

Il Commissario, per l’appunto, risponde: “Tale documento non ha fornito alcuna giustificazione scientifica per rivedere i limiti stabilisti dalla Raccomandazione del Consiglio 1999/519/EC “relativa alla limitazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetiche da 0Hz a 300GHz”.
Concludendo con le seguenti dichiarazioni: “Per ciò che concerne l’implementazione del 5G, tutte le bande di frequenza previste sono coperte dalla Raccomandazione del Consiglio. Ci si attende che l’esposizione ai campi elettromagnetici sia molto simile a quella del 4G e ben al di sotto i rigorosi limiti raccomandati dal Consiglio.”

Insomma, da un lato la Commissione Europea non ritiene necessario rivedere tutti i risultati delle analisi condotte negli ultimi anni perché ritiene valido quanto ottenuto finora. Dall’altra parte, l’attività di ricerca continua con le analisi e molto presto sarà affiancata dallo Europe’s Beating Cancer Plan, un piano strategico per supportare le attività di prevenzione, diagnosi precoce, trattamento della malattia finanziato dal Framework Programme 7 e da Horizon 2020.

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