La tecnologia negli ultimi anni ha letteralmente invaso qualsivoglia campo di interesse dell’esistenza umana. Tra gli altri, uno dei settori più interessati dall’innovazione informatica è quello della vita quotidiana. La più grande rivoluzione in questo ambito è stata l’introduzione nella seconda metà degli anni ’10 del nostro secolo dell’iPhone, oggetto tecnologico che ha cambiato radicalmente il mondo in generale e la vita quotidiana, più in particolare.
È proprio dal più importante rappresentante dell’azienda di Cupertino che arriva una dichiarazione alquanto peculiare. Il 19 gennaio, infatti, Tim Cook, CEO della più importante azienda della Silicon Valley, si trovava a essere ospite dell’Università di Harlow, nell’Essex, (una delle 70 istituzioni europee ad aderire al programma di Apple “Everyone can code” che aiuta gli studenti a programmare app per dispositivi mobili).
Nel corso del meeting con gli studenti, Cook si è espresso come un fiume in piena su svariati temi. Uno su cui ha elargito un giudizio più pesante è stato proprio l’utilizzo quotidiano che si fa della tecnologia, che Cook giudica eccessivo e ben poco producente. Cook ha affermato infatti di non avere lui stesso un figlio, ma di essere zio e di aver tassativamente vietato a suo nipote l’uso dei social network.
Il CEO si è scagliato in particolare contro l’utilizzo scolastico della tecnologia affermando che questa non debba essere utilizzata costantemente ed indiscriminatamente.
Tim Cook, i social sono pericolosi per lo studio
“Ci sono concetti di cui devi parlare e che devi capire, penso che non dovresti usare molta tecnologia in un corso di letteratura“
Ha inoltre ribadito il fatto che l’uso eccessivo della tecnologia non sia una caratteristica di una persona di successo, anzi che questa sia una caratteristica squalificante.
“Non credo nell’eccessivo uso della tecnologia, non sono una persona che crede di aver raggiunto il successo se usa la tecnologia in continuazione, non ci credo affatto“
Le dichiarazioni di Cook non sono una novità da parte delle figure di spicco delle aziende della Silicon Valley (nonostante questo rappresenti un ironico paradosso): infatti già Bill Gates (fondatore e presidente onorario di Microsoft) e Steve Jobs (cofondatore e CEO di Apple fino al 2011) i quali raramente permettevano ai propri figli di avere accesso ai device tecnologici che le loro stesse aziende producono.
Inoltre le parole del capo di Apple arrivano in seguito a vari importanti eventi dal punto di vista etico: in primis le sollecitazioni da parte di due azionisti, che possiedono ben 2 miliardi di azioni della società, che tramite una lettera hanno chiesto alla casa di Cupertino di mettere in campo delle risorse per cercare di arginare la dilagante epidemia di dipendenza infantile verso l’iPhone e di cercare di comprendere tramite specifici software quale sia l’impatto di un utilizzo eccessivo degli smartphone nei più piccoli.
In secundis diversi ex manager di Facebook tra cui Sean Parker hanno rilasciato dichiarazioni contro il social di Mark Zuckerberg, affermando che questo sfrutta le vulnerabilità della psicologia umana modificando il modo in cui le persone, in particolare bambini e adolescenti, si approcciano alla società e agli altri.