In questi giorni sotto i riflettori è finita la delicatissima questione che vede protagonista la fatturazione ogni 28 giorni da parte dei principali gestori di telefonia mobile italiani.
Molte sono state le prese di posizione, non solo degli utenti, ma anche delle autorità presenti nel Bel Paese. Ad esempio l’Agcom, associazione che agisce a tutela del consumatore, ha imposto una fatturazione mensile ordinaria, ma non pare essere finita qui.
Infatti nelle ultime ore la questione sarebbe diventata addirittura di dominio politico.
Ecco l’emendamento che blocca TIM e gli altri gestori in Italia
Stando a quanto riportato, durante la giornata di ieri sarebbe stato depositato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento che andrebbe a centrare proprio la questione sopra descritta.
Il tutto sarebbe avvenuto ad opera di Stefano Esposito, adepto del PD che risulterebbe infatti primo firmatario dell’emendamento. Il testo in questione risulta molto vicino per molti aspetti a quello promosso dalla deputata del PD Alessia Morani, che ha provveduto a presentare il tutto alla Camera appena 4 giorni fa.
Il tutto è molto semplice e ben descritto nel documento. Si propone una fatturazione mensile o basata su i suoi multipli, per quanto riguarda tutti i servizi di pubblica utilità.
Il testo recita poi una sorta di avvertimento: “In caso di violazione irroga una sanzione pecuniaria da 500.000 euro a 5.000.000 euro e dispone a carico dell’operatore sanzionato il pagamento di un indennizzo forfettario, non inferiore a euro 50 in favore di ciascun utente interessato dalla illegittima fatturazione”, questo è ciò che recita l’emendamento stesso portato in Commissione.
Ovviamente il tutto sembra essere pienamente appoggiato da tutti, tranne che dai vari provider di telefonia mobile presenti sul suolo italiano. Si attendono quindi risvolti importanti in questi ultimi giorni del mese di Ottobre, ma tutto sembra essere destinato a concludersi in un più che lieto fine.