WhatsApp è tra le piattaforme di messaggistica istantanea più utilizzate al mondo, presente sugli smartphone e sui dispositivi di milioni di utenti. Un servizio che viene regolarmente aggiornato con l’introduzione di nuove funzionalità ed opzioni che possono sfruttare al meglio le potenzialità offerte dalla tecnologia odierna.

Questi aggiornamenti hanno reso l’applicazione sempre più pesante, e molte delle funzionalità rilasciate non sono supportate dai dispositivi un po’ più datati, e soprattutto con quegli smartphone che hanno a bordo sistemi operativi che non sono aggiornati all’ultima versione disponibile.  Per tale motivo, il team di WhatsApp avrebbe deciso di non rendere più disponibile l’applicazione per tutti quei dispositivi considerati ormai obsoleti, proprio perché non sono in grado di supportare le ultime funzionalità rilasciate.

WhatsApp non sarà più disponibile per molti smartphone, la lista completa

A dire il vero, WhatsApp è stato già disattivato per gli smartphone con BlackBerry OS, BlackBerry 10, Nokia S40 e Nokia S60 nel 2017, nello specifico dal mese di Dicembre. Ma la lista dei dispositivi per i quali la nota applicazione di messaggistica istantanea non sarà più disponibile è destinata ad aumentare tra la fine di quest’anno ed i primi messi del 2020.

A partire dal mese di Dicembre di quest’anno, infatti, WhatsApp non sarà più disponibile per tutti gli smartphone con Windows Phone. Mentre dal 1° Febbraio del prossimo anno, invece, toccherà ai dispositivi Android con versione 2.3.7 o precedente e agli iPhone con iOS 7 o precedente dire addio all’applicazione.

Per scoprire qual è la versione del sistema operativo installato sul vostro dispositivo, basterà recarsi in Impostazioni -> Sistema -> Informazioni se si tratta di uno smartphone Android. Se, al contrario, siete in possesso di un iPhone, allora il percorso sarà Impostazioni -> Generali -> Info/Aggiornamento software.

Articolo precedenteUnieuro: prezzi shock con l’ultimo volantino SottoCosto
Articolo successivoVodafone Special 1000 esiste ancora: ecco chi può richiederla