Non è bastata la recente chiusura di ben 66 server IPTV in tutta Europa per scoraggiare i clienti di questa falsa TV, gli abbonati in Italia sono più di 2 milioni. Le analisi effettuate dalle aziende e dalle istituzioni sportive non mentono, e il dato è approssimato per difetto. Un danno economico enorme, considerando che la sola fruizione delle partite di Serie A pesa per 200 milioni di euro l’anno.

 

IPTV: ormai il sistema illegale conta più di 2 milioni di abbonati

E in questo balletto lastricato d’oro non potevano mancare accuse più o meno sibilline dirette da Lega Serie A e pay TV verso il comparto delle telecomunicazioni. Oltre all’ambiguità di comportamento sostenuta sulla materia IPTV, ai gestori di telefonia italiani viene contestato un margine di operatività bassissimo a fronte della richiesta di spegnimento dei canali pirata che stanno trasmettendo in maniera fraudolenta. Tra richiesta e risposta passano oltre 90 minuti, quando Lega, SKY e DAZN propugnano un intervento immediato.

Non hanno tutti i torti, visto che parliamo di eventi in diretta live, ma le aziende Telco non riescono in alcun modo a rispettare tali tempistiche, soprattutto durante il weekend in cui il personale è ridotto al minimo. A questo bisogna aggiungere costi di gestione molto al di sopra delle previsioni di spesa nei bilanci. Dunque, mentre Vodafone e Tiscali sostengono con forza le loro tesi, l’unica che è venuta incontro alle richieste della Lega e delle pay TV è stata TIM. L’operatore, in qualità di sponsor della Serie A, garantirà una reazione di spegnimento dei canali pirata entro 50 minuti.

Tuttavia la querelle non finirà di certo, poiché le istituzioni e le pay tv sono pronte a dare battaglia agli operatori anche in sede legale, profilando una causa di risarcimento colossale.

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