IPTV: continua la task force della GdF, chiusi siti e canali Telegram

Avere un abbonamento IPTV non è di certo regale, soprattutto quando si arrecano danni ai grandi licenziatari che si occupano di TV a pagamento. Secondo quanto riportato ultimamente la Guardia di Finanza avrebbe condotto un’operazione che a sua volta avrebbe portato all’arresto di più persone. Queste, colpevoli di aver venduto abbonamenti pirata, sarebbero adesso obbligate a pagare una multa e sottoposte alla custodia cautelare.

Per evitare qualsiasi tracciamento e per non incorrere in problemi seri, il consiglio di alcuni utenti è quello di utilizzare una VPN. Surfshark ad esempio permette soluzioni molto interessanti e soprattutto con un costo molto economico.

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IPTV: gli utenti possono arrivare a pagare 23.000 € di multa e con la reclusione

L’accesso a contenuti pirata può portare assolutamente a problemi di grande entità. Ne sa qualcosa il gestore dei 58 siti e dei 18 canali Telegram chiusi che si nascondeva sotto lo pseudonimo di Diabolik. In questo momento l’individuo è costretto a pagare 23.000 € di multa e con il carcere il proprio reato.

“L’illecita attività – dichiara la Guardia di finanza in un comunicato ufficiale – fa riferimento alla moderna metodologia di distribuzione di vari contenuti multimediali, la cosiddetta Iptv (Internet Protocol Television), attraverso cui i “pirati del web” acquisiscono e ricodificano tutti i palinsesti televisivi delle maggiori piattaforme a pagamento per poi distribuirli sulla rete internet, sotto forma di un flusso di dati ricevibile, dagli utenti fruitori, con la sottoscrizione di un abbonamento illecito ed un semplice PC, tablet, smartphone o decoder connesso alla rete”.

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