palestre chiuse rimborso

L’Italia delle palestre e delle esercizio fisico in genere coinvolge circa 20 milioni di persone, ma da quando c’è il lockdown ai primi di marzo tutti i luoghi dove fare attività fisica sono rimasti chiusi. Alcuni esercenti hanno avuto un crollo del giro d’affari mentre hanno resistito meglio perché la maggior parte delle palestre chiede il pagamento anticipato dell’abbonamento dai 3 mesi all’anno.

Ora che è tutto fermo a causa del Coronavirus, la paura vera di palestre e centri benessere è di vedersi recapitare una montagna di richieste di rimborso. Un terrore reale che sta mettendo in moto questi centri nel proporre ai loro clienti di tenere sospesi gli abbonamenti fino a emergenza finita.

Palestre e centri sportivi chiusi: come chiedere un rimborso

Tuttavia il rischio che la palestra non riapra più è molto concreto, e per questo motivo il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona ha dichiarato:”il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire (o del singolo titolo di ingresso)”.

Dello stesso avviso è il Codacons, il quale ha prontamente pubblicato un modulo (scaricabile qui) con il quale i consumatori possono richiedere la restituzione parziale degli abbonamenti. Questa pratica legittima rientra nell’ambito di quanto previsto dall’art. 1463 del codice civile secondo cui:nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito“.

Chi aveva dei piani di abbonamento a ingressi rimane fuori dai rimborsi, mentre per tutte le altre tipologie si “dovrebbe avere diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non utilizzata durante l’emergenza“. Altro caso è l’abbonamento pagato con un piano rateale, per cui anziché chiedere soldi indietro si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare causa emergenza Covid-19.

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