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Il revenge porn è una pratica subdola, disdicevole e che non presenta attenuanti. Per chi non sapesse di cosa si tratta, è l’atto di condividere foto intime di qualcun’altro, di solito si tratta di quelle del proprio ex partner. Purtroppo Internet è pieno di questo genere di contenuti e ovviamente i social network sono uno dei luoghi prediletti per compiere tale gesto. Prendiamo per esempio Facebook, il quale apparentemente riceve mezzo milione di segnalazioni ogni mese.

A darci questi dati non è il social network stesso, ma una fonte informata dei fatti; in ogni caso, recentemente la compagnia si è esposta su tale argomento. Facebook attua una linea dura per punire questo genere di comportamento e ha messo insieme una serie di protocolli per cercare di evitare una diffusione dei contenuti in questione. Il mezzo milione di segnalazioni che arrivano sono in realtà quelle fatte direttamente dagli utenti. Il numero è più grande in quanto vanno aggiunti i casi trovati automaticamente dagli algoritmi.

 

Facebook e il revenge porn

La compagnia ha un team di 25 persone che si occupano solamente di lavorare alla lotta di questa pratica. Affiancato a questo team, troviamo anche una lunga serie di moderatori e di sistemi di Intelligenza Artificiale. Forse un numero troppo basso rispetto agli oltre due miliardi di utenti attivi, ma è comunque un tentativo nella giusta direzione.

Facebook è vasto e riuscire a controllare tutto è un problema. C’è il solito dilemma dietro, quello che le persone tendono a dimenticarsi. Se lasci troppo spazio agli utenti, si crea l’anarchia e i comportamenti del genere aumentano. Se attui strategie troppo stringenti, gli utenti ti accusano di violare la privacy.

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