Apple e Google nel mirino del governo USA: l’obiettivo e rompere il loro monopolio

Il predominio nel mondo degli store di casa Apple e Google potrebbe essere interrotto da un nuovo disegno di legge.

Apple e Google nel mirino del governo USA: l'obiettivo e rompere il loro monopolio

Negli Stati Uniti potrebbe presto cambiare tutto per Apple e Google. App Store Freedom Act, questo è il nome del nuovo disegno di legge che potrebbe mettere la parola “fine” al monopolio dei due colossi e dei loro market di app e giochi. L’obiettivo principale è quello di garantire più libertà per utenti e sviluppatori.

Cosa prevede l’App Store Freedom Act

In realtà i riferimenti ad Apple e Google non sono presenti all’interno del testo, ma è chiaro che la volontà è quella di colpire le due società. Si parla infatti di piattaforme con più di 100.000.000 di utenti, requisito ampiamente rispettato sia da Apple che da Google e dai loro store. I presupposti da seguire sono diversi, ma le linee guida impartite più importanti sono queste in basso:

  • Consentire agli utenti di installare app o store di terze parti;

  • Dare la possibilità di impostare app di terze parti come predefinite;

  • Permettere di rimuovere o nascondere le app preinstallate;

  • Garantire agli sviluppatori accesso paritario a interfacce e strumenti, senza costi aggiuntivi.

Una risposta al monopolio delle Big Tech

La deputata Cammack ha spiegato che il nuovo disegno di legge nasce per proteggere i consumatori e offrire più opportunità agli sviluppatori. Le accuse contro le due aziende sono quelle ormai note: usare il loro potere per limitare la scelta e costringere sviluppatori e utenti a utilizzare i loro servizi, soprattutto per quanto riguarda i pagamenti in-app.

La proposta segue l’esempio dell’Europa, dove sono già in corso misure per garantire una maggiore apertura dei mercati digitali. Anche negli Stati Uniti il caso Epic Games contro Apple ha evidenziato la necessità di rivedere le regole sugli app store.

Reazioni e primi consensi

La Coalition for App Fairness (CAF), che riunisce aziende come Spotify, ha già espresso il suo supporto alla proposta, definendola un passo importante per creare un mercato delle app più equo. Dustee Jenkins, responsabile degli affari pubblici di Spotify, ha parlato di “una svolta per i consumatori americani”, lodando l’iniziativa come un modo per dare agli utenti più controllo sulle loro scelte digitali.

Ora la palla passa al Congresso, ma il dibattito è solo all’inizio. Se l’App Store Freedom Act verrà approvato, Apple e Google potrebbero essere costrette a cambiare radicalmente il modo in cui gestiscono i loro app store negli Stati Uniti.

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