Una nuova ondata di truffe digitali su WhatsApp sta colpendo utenti in tutta Italia. I casi più segnalati nelle ultime ore sono avvenuti ad Aosta. A tal proposito le forze dell’ordine hanno lanciato un appello urgente. Si ricorda infatti di non condividere mai il codice a sei cifre ricevuto via SMS, perché rappresenta la chiave d’accesso al proprio account. La truffa si basa su un messaggio apparentemente innocuo, ma in realtà si tratta del primo passo per il furto dell’identità digitale della vittima.
Il meccanismo è semplice ma efficace. Un hacker avvia la procedura di trasferimento dell’account WhatsApp utilizzando il numero della vittima. L’app invia quindi al vero proprietario un codice di conferma che serve a completare la migrazione su un altro dispositivo. Il malintenzionato, fingendosi un contatto fidato, chiede quel codice “per errore” e, una volta ottenuto, prende pieno possesso del profilo. In pochi secondi, l’account viene rubato insieme alla rubrica, permettendo ai truffatori di diffondere la frode ad altri contatti e ampliare la rete delle vittime.
WhatsApp: come difendersi dal furto di account e recuperare il profilo rubato
In caso di furto dell’account, la Polizia Postale consiglia di tentare subito il recupero tramite l’app, inserendo il proprio numero e una descrizione dell’accaduto. In più è possibile inviare una mail a support@whatsapp.com o compilare il modulo dedicato sul sito ufficiale di WhatsApp. Dopo la segnalazione, si riceveranno istruzioni per ripristinare il profilo. Un’operazione che può richiedere fino a 7 giorni. Se il recupero fallisce, si può disinstallare e reinstallare l’app, anche se in assenza di backup i dati potrebbero andare perduti.
Per prevenire nuovi attacchi, è essenziale attivare la verifica in due passaggi dalle impostazioni di WhatsApp. In quanto un PIN personale a sei cifre protegge maggiormente l’account e impedisce a chiunque di accedere senza autorizzazione. Inserendo un indirizzo email di sicurezza, si aggiunge poi un ulteriore livello di protezione.
Pericolo truffe: l’allarme parte da Aosta ma riguarda tutto il Paese
Il fenomeno è partito dal Nord Italia, ma la Polizia avverte che la truffa è ormai diffusa su scala nazionale. Gli hacker sfruttano la fiducia tra contatti per rendere il raggiro più credibile, spesso utilizzando account già compromessi. Gli esperti di sicurezza raccomandano così di non rispondere mai a messaggi sospetti e di ignorare qualunque richiesta di codici, anche se inviata da amici o familiari.