Capita ogni tanto che la scienza faccia un passo che sembra quasi fantascienza, e questa volta succede in Giappone, dove un gruppo di ricercatori ha creato qualcosa di davvero sorprendente: una sinapsi artificiale capace di riconoscere i colori… senza usare energia elettrica esterna. Sì, hai letto bene. Niente batterie, niente cavi. Solo luce, come quella del sole o di una lampada.
In Giappone nasce una sinapsi visiva a energia zero
Il team della Tokyo University of Science si è ispirato al modo in cui funziona la nostra vista. Pensaci: gli occhi umani, insieme al cervello, sono dei maestri nell’elaborare quello che vediamo. Non processano tutto in blocco, ma selezionano solo ciò che serve, e lo fanno consumando pochissima energia. I computer, invece, tendono a prendere ogni pixel e analizzarlo, spesso sprecando risorse. L’idea, quindi, è stata questa: e se provassimo a imitare il nostro sistema visivo in un dispositivo elettronico?
Il risultato è un piccolo apparecchio che contiene due celle solari particolari, chiamate DSSC. Ogni cella è “sintonizzata” su un certo tipo di luce: una sul blu, l’altra sul rosso. Quando la luce le colpisce, generano una risposta elettrica diversa. È un po’ come se il dispositivo dicesse: “Ehi, questa è luce blu!” oppure “Questa è rossa!”, e lo fa con una precisione di 10 nanometri. In pratica, riesce a cogliere le sfumature quasi come farebbe l’occhio umano.
E non è solo teoria. Nei test, questo sistema è riuscito a riconoscere dei movimenti umani fatti con combinazioni di rosso, verde e blu, con un’accuratezza dell’82%. Tutto con una sola sinapsi, e ancora una volta, senza consumare energia extra. Una piccola rivoluzione, soprattutto per quei dispositivi che devono funzionare in mobilità: droni, veicoli autonomi, occhiali smart, sensori medici portatili.
Il bello è che tutto questo apre strade nuove anche per la realtà aumentata o per gli smartphone, che potrebbero diventare più efficienti e “intelligenti” nel capire cosa stanno inquadrando. Il professore a capo del progetto, Takashi Ikuno, ha spiegato che l’obiettivo è proprio creare sistemi visivi compatti, precisi, e super efficienti. E ci stanno riuscendo.