È bastata una telefonata per svelare il volto di una truffa ormai diffusissima. Michele Rillo, dipendente Iliad, ha ricevuto una chiamata apparentemente normale, come ne arrivano a centinaia ogni giorno. Sullo schermo del cellulare un numero italiano, verosimile. Dall’altra parte, una voce registrata che parla di una “rimodulazione contrattuale” imminente. L’utente viene spinto a premere un tasto, scegliendo il proprio gestore. Quando seleziona “Iliad”, entra in contatto con un falso operatore che, fingendo un disservizio in arrivo, lo sollecita a cambiare contratto per evitare problemi. Tutto sembra coordinato alla perfezione.
Iliad chiede un’azione concreta contro i lead venduti con l’inganno
A rendere il caso ancor più rilevante è che Michele non è solo un cliente, ma lavora per Iliad. Riconosce la truffa, la registra e avvia, insieme all’azienda, un esposto al Tribunale di Milano. Il loro obiettivo non è punire soltanto chi chiama, ma colpire l’intera struttura che lucra su questi raggiri. Si tratta infatti di un inganno costruito in più fasi. Si inizia con la telefonata manipolata, poi al recupero di dati personali, ed infine il passaggio a un nuovo call center che conclude la vendita. Tutto ciò fa parte dalla tecnica dello spoofing, che consente di mascherare la reale identità del chiamante, mostrando numeri falsi ma affidabili.
L’amministratore delegato di Iliad, Benedetto Levi, ha spiegato che dietro queste frodi esiste una vera e propria filiera. Aziende che raccolgono “lead”, ovvero contatti ottenuti con mezzi scorretti, e li rivendono come clienti potenziali. Il danno non è solo per l’utente, ma anche per il mercato, che perde credibilità. Iliad ha così deciso di non restare a guardare. L’azienda ha segnalato il caso anche all’Agcom, chiedendo che venga punito chi alimenta questo sistema, e non solo chi esegue le chiamate. L’Antitrust ha già aperto un’indagine su sette call center. Anche il Codacons ha lanciato una petizione per fermare il telemarketing abusivo.
Secondo Levi, è necessario smantellare alla radice questo modello di business, che sfrutta l’inganno per ottenere consensi e guadagni. Le tecniche come lo spoofing stanno trasformando il telefono in uno strumento di raggiro. E Iliad, con questa denuncia, vuole ribadire che un altro modo di fare comunicazione è ancora possibile.