Microsoft ha diffuso un hotfix per Windows 11 dedicato a entrambe le edizioni correnti, la 22H2 e la 23H2. Tale intervento è arrivato dopo che l’aggiornamento cumulativo di maggio aveva innescato un imprevisto piuttosto serio, anche se limitato a configurazioni hardware specifiche. Il pacchetto incriminato, etichettato KB5058405, poteva, infatti, compromettere la procedura di avvio. All’accensione il computer rimaneva bloccato su una schermata di “recovery” con codice di errore 0xc0000098, accompagnata dall’avviso che il file di sistema ACPI.sys risultava mancante oppure danneggiato. In pratica, Windows si rifiutava di partire.
Microsoft rilascia un nuovo aggiornamento di emergenza
Il guasto non colpiva gli utenti domestici in misura massiccia. Le segnalazioni più numerose arrivavano da ambienti professionali. Macchine virtuali, infrastrutture cloud, sistemi ospitati su Azure o server aziendali dove Windows 11 funge da sistema operativo. Per rimediare, il team di Microsoft ha confezionato la patch KB5062170. Una volta installata, la build del sistema operativo sale rispettivamente a 22621.5415 e 22631.5415. Ciò in base al major update di base del dispositivo. Inoltre, va precisato che si tratta di un aggiornamento fuori band. Dunque, non lo si trova dunque su Windows Update. Chi ne ha bisogno deve scaricarlo a mano dal Catalogo Aggiornamenti. Se il proprio computer ha ricevuto le patch di maggio senza mostrare schermate d’errore all’avvio, si può ignorare tale hotfix.
La nota di rilascio menziona un unico bug conosciuto, già apparso con le precedenti patch mensili. Su Chrome, Edge, Vivaldi e in generale su tutti i browser basati su Chromium, un crash improvviso può verificarsi quando viene renderizzata la famiglia di font Noto con lo zoom dell’interfaccia impostato esattamente al 100%. Microsoft sta ancora analizzando l’origine del problema, ma nel frattempo suggerisce un rimedio semplicissimo: aumentare o ridurre il livello di ingrandimento. Basta anche passare al 125%, dunque un valore superiore al 100%, per prevenire che si verifichi l’arresto anomalo del sistema.