Meta utilizzerà i dati pubblici di Instagram e Facebook: ecco cosa dovete sapere

Gli utenti in Europa condivideranno dati e contenuti per addestrare l'AI di Meta, sia tramite Instagram che tramite Facebook.

Meta AI

Meta ha avviato una nuova fase nello sviluppo della propria intelligenza artificiale generativa, utilizzando per l’addestramento del modello linguistico i contenuti pubblici condivisi dagli utenti europei maggiorenni su Facebooke Instagram. Una decisione che segna un cambio di passo importante nella gestione dei dati all’interno dell’ecosistema Meta.

I contenuti coinvolti includono post, commenti, Reel, aggiornamenti di stato e interazioni pubbliche. Sono esclusi i contenuti privati, come quelli di Messenger e WhatsApp, protetti dalla crittografia end-to-end, ma non le conversazioni con Meta AI attraverso i canali ufficiali.

Esclusioni, zone grigie e rischi per i minori

Meta ha dichiarato di non utilizzare contenuti di utenti minorenni, ma esiste una situazione ambigua: se un maggiorenne pubblica foto o testi che riguardano un minore, questi elementi possono comunque finire nel dataset. È proprio tale motivazione che consente sia ai tutori che ai genitori di poter opporsi proprio per tutelare i minori.

Non si tratta dunque solo di contenuti personali, in quanto Meta potrebbe trattare anche informazioni che riguardano persone non iscritte ai suoi servizi, nel caso in cui siano state menzionate o raffigurate da altri utenti. Anche queste persone hanno la possibilità di richiedere l’esclusione attraverso un modulo specifico.

Come funziona l’opposizione al trattamento

Fino al 26 maggio 2025, gli utenti europei hanno potuto opporsi all’inclusione dei propri dati, impedendone così l’utilizzo sia per i contenuti già pubblicati sia per quelli futuri. Chi non ha esercitato questa scelta in tempo può comunque opporsi in un secondo momento, ma l’esclusione avrà effetto solo sui contenuti pubblicati dopo quella data.

Meta ha messo a disposizione due moduli distinti: uno per rifiutare il trattamento dei propri contenuti, anche se condivisi da terzi; un altro per segnalare l’uso non autorizzato dei propri dati nei risultati generati dall’AI, fornendo esempi specifici come screenshot o prompt.

Controlli in corso e attenzione regolatoria

L’iniziativa ha attirato l’attenzione del Garante italiano della privacy, che sta collaborando con altre autorità europee per valutare la compatibilità dell’operazione con la normativa vigente. Tra i punti sotto osservazione: il trattamento delle immagini che includono minorenni e l’uso del principio del “legittimo interesse” invocato da Meta per giustificare l’iniziativa.

Mentre la società prosegue nel rafforzare Meta AI per renderla più efficace nel contesto europeo, cresce il dibattito sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela dei diritti. L’esercizio del diritto di opposizione resta l’unico strumento reale a disposizione degli utenti, ma richiede consapevolezza e tempestività per essere efficace.

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