Lo stabilimento Mirafiori di Torino ha riaperto i cancelli il 20 gennaio. Esattamente dopo un lungo periodo di blocco. La chiusura era stata causata dalla scarsa domanda di alcuni modelli di punta. Come la Fiat 500 elettrica e le Maserati GranTurismo e GranCabrio. La riattivazione avviene in modo graduale. I lavoratori della linea Fiat hanno ripreso oggi, mentre quelli delle Maserati torneranno domani. Anticipando di qualche giorno il piano originario.
Stabilimento Mirafiori: un nuovo lancio tra speranze e nuove sfide
Il programma di lavoro, definito con precisione, coinvolge in questa fase solo una parte della forza lavoro. Gli operai impegnati sulla 500 elettrica lavoreranno fino al 31 gennaio. In particolare con un turno unico che prevede una produzione giornaliera compresa tra 140 e 160 unità. La linea Maserati, invece, inizierà il 27 gennaio. Con l’obiettivo di completare circa 30 veicoli tra GranTurismo e GranCabrio. Nonostante il ritorno al lavoro sia parziale, i rappresentanti sindacali di Fiom hanno accolto con favore l’anticipo della ripresa. Essi hanno infatti sottolineato come ciò aiuti a contenere le perdite economiche per i dipendenti, in un periodo di difficoltà per l’intero settore.
La riapertura di Mirafiori segna un momento molto importante per l’industria automobilistica italiana. Ma riflette anche le incertezze del mercato. La transizione ecologica e la diminuzione della domanda stanno infatti mettendo a dura prova il settore. La produzione della Fiat 500 elettrica, ad esempio, anche se ridotta, rappresenta un segnale di rilancio e un passo importante verso l’innovazione sostenibile.
Il contesto resta però complicato. A tal proposito Stellantis, che gestisce l’impianto, sta adottando un approccio prudente. L’ azienda punta infatti ad un ritorno graduale per rimettersi in carreggiata e iniziare di nuovo a lavorare. Mirafiori, con la sua storia centenaria, dimostra così, ancora una volta, la capacità di adattarsi ai cambiamenti. Essa da simbolo del passato glorioso dell’industria automobilistica italiana, cerca ora di reinventarsi per affrontare le sfide del futuro.
Insomma, il cammino verso una stabilizzazione è ancora lungo. Ma la riapertura rappresenta una boccata d’ossigeno per i lavoratori e un’opportunità per il settore di riposizionarsi in un mercato in continua evoluzione come quello attuale.