Swisscom, già proprietaria di Fastweb, ha finalizzato l’acquisizione di Vodafone Italia. Si prepara così a creare un vero e proprio colosso delle telecomunicazioni nel nostro paese. La fusione, completata il 31 dicembre 2024 e resa ufficiale il 2 gennaio 2025, dà vita a Fastweb+Vodafone. Una realtà capace di trainare il mercato verso l’innovazione e la sostenibilità digitale. Alla guida del nuovo gruppo è stato confermato Walter Renna, amministratore delegato di Fastweb dall’ottobre 2023. L’obiettivo dichiarato è chiaro. Ovvero unire le forze per costruire un’organizzazione più forte e garantire servizi di alta qualità sia per i consumatori che per le aziende.
Fastweb+ Vodafone: cosa cambia per i clienti e il mercato
La nuova società si posiziona ai vertici del mercato italiano. Ciò grazie a una base di oltre 20 milioni di linee mobili e 5,6milioni di reti fisse. La rete-fissa proprietaria si estende per 74.000Km, metà dei quali in tecnologia FTTH (Fiber to the Home). Mentre quella mobile conta più di 20.000 siti radiomobili. Questi numeri consentono a Fastweb + Vodafone di vantare una copertura sul territorio e di consolidarsi come principale operatore in Italia. Oltre a garantire una maggiore efficienza nei costi operativi, la fusione punta a generare sinergie finanziarie per circa 600 milioni di euro l’anno. Risorse che verranno investite in infrastrutture e innovazione.
La fusione non porterà modifiche immediate ai contratti dei clienti Fastweb e Vodafone, che rimarranno invariati almeno nel breve termine. Ma, con il tempo, si prevede un miglioramento generale delle prestazioni della rete. I clienti Fastweb, attualmente serviti attraverso una linea mobile condivisa con WindTre, saranno spostati man mano verso Vodafone. Garantendo loro maggiore stabilità e velocità.
Sul piano competitivo, Fastweb+Vodafone ridefinisce gli equilibri del mercato. I dati Agcom del dicembre 2024 mostrano che la nuova entità detiene il 30,1% del mercato mobile. Riuscendo persino a superare TIM (27,1%) e WindTre (23,7%). Nel settore della banda larga e ultralarga, raggiunge il 29,4%, posizionandosi alle spalle di TIM. Ma conquistando la leadership nelle linee fisse in fibra con una quota del 32,5%.
Nonostante i costi di integrazione stimati in 200 milioni di euro, Swisscom punta a lungo termine. Prevede infatti una crescita sostenuta per consolidare la propria posizione in un settore in rapida evoluzione come quello attuale.