Gli incendi che stanno devastando Los Angeles e dintorni continuano a preoccupare, ma il fuoco non è l’unico problema. Accanto all’emergenza reale, si stanno diffondendo online una serie di teorie complottiste che rischiano di alimentare la disinformazione e il caos.
Le teorie complottiste e le loro smentite
Tra le ipotesi più assurde che circolano sui social, c’è quella secondo cui gli incendi sarebbero stati provocati da “laser spaziali israeliani”. Altri utenti puntano il dito contro i vigili del fuoco, accusandoli di non essere adeguatamente equipaggiati a causa di risorse sottratte al dipartimento di Los Angeles per essere dirottate verso il sostegno all’Ucraina. Questi argomenti hanno trovato terreno fertile sui social, con tanto di video e immagini condivisi per supportare le accuse.
Un esempio? In un video molto discusso si vedono due pompieri che utilizzano delle borse di tela per gestire le fiamme. La scena è stata interpretata come una prova della scarsità di risorse, ma il Los Angeles Fire Department ha prontamente smentito: si tratta in realtà di strumenti appositi per situazioni in cui non serve utilizzare manichette o idranti. Tuttavia, le spiegazioni ufficiali non sempre riescono a tenere il passo con la velocità di diffusione delle fake news.
Per contrastare queste narrazioni false, piattaforme come NewsGuard stanno monitorando la situazione e hanno creato una pagina dedicata, Los Angeles Wildfires Misinformation Fingerprints, dove vengono raccolte e smentite le principali bufale. Al momento, sono state identificate almeno nove fake news, inclusa una diffusa dall’ex presidente Donald Trump.
La fake news di Donald Trump
Trump, attraverso un post sul suo social Truth, ha accusato il governatore democratico Gavin Newsom di essere responsabile della crisi idrica che ha aggravato la situazione. Secondo Trump, Newsom si sarebbe rifiutato di firmare un fantomatico documento per consentire il trasferimento di acqua dal Nord al Sud della California. Anche se è vero che Newsom si è sempre opposto a modificare le riserve idriche per privilegiare il Sud, non esiste alcun documento a supporto delle affermazioni di Trump.
In questo contesto, la sfida non è solo spegnere le fiamme, ma anche combattere la disinformazione che rischia di minare la fiducia e complicare ulteriormente la gestione della crisi.