Google Bard Google
ha un nuovo obiettivo: sfidare ChatGPT! Il colosso di Mountain View ha rilasciato il suo chatbot con l’intento di sferrare un duro colpo alla piattaforma OpenAI ma qualcosa è andato storto.

Google Bard: il chatbot di Mountain View delude le aspettative!

 

Pochi giorni fa Google ha presentato ufficialmente il suo Google Bard “un servizio sperimentale di IA conversazionale, alimentato da LaMDA”. La piattaforma si trova attualmente in competizione con ChatGPT. Quest’ultimo è il sistema di intelligenza artificiale rilasciato da OpenAI, che si pone l’obiettivo di simulare conversazioni offrendo risposte ben articolate e attendibili.

Google Bard, però, sembra essere già in difficoltà nella sua scalata al successo a causa di un errore che è ha causato un calo del 9% in borsa. Un primo limite riscontrato è la sua capacità di comunicare esclusivamente in inglese. A ciò Google potrebbe presto porre rimedio poiché il chatbot si trova attualmente in fase di sperimentazione e il suo utilizzo è prerogativa di alcuni “tester fidati” che hanno il compito di fornire indicazioni al fine di migliorare l’esperienza utente. Soltanto a partire dalle prossime settimane tutti gli utenti potranno avere accesso alla piattaforma.

L’errore alla base del primo fallimento di Google Bard è stato evidenziato in seguito alla condivisione di un video promozionale. Nella clip il bot dà una risposta sbagliata a causa delle sue scarse capacità di comprensione. La domanda rivolta a Bard è stata:

“Quali nuove scoperte dal telescopio spaziale James Webb posso raccontare a mio figlio di 9 anni?”

Le risposte fornite dal sistema di intelligenza artificiale sono state tre. Una di questa ha attirato l’attenzione di diversi astronomi che hanno rivelato l’errore. Google Bard ha infatti affermato: “Il telescopio ha scattato la prima foto in assoluto di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare.”

L’affermazione è stata subito smentita dagli esperti, i quali hanno prontamente sottolineato che le prime foto precedono di ben 14 anni il lancio del telescopio James Webb.

Lo sbaglio ha causato la perdita di ben 100 miliardi in borsa per l’azienda, la quale fiduciosa del suo progetto ha comunque dichiarato di aver avviato un processo di verifica che mira a raccogliere feedback da utilizzare per apportare i dovuti miglioramenti alla sua piattaforma.

 

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