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Lo scorso 10 settembre si sono aperti i lavori per l’edizione 2020 della Huawei Developer Conference 2020. Durante l’evento, il gigante tech mostrerà al mondo le novità del settore e permetterà agli sviluppatori di conoscere i nuovi strumenti.

Certamente, la notizia più importante emersa durante la conferenza è il lancio di HarmonyOS 2.0. Il nuovo sistema operativo permette a Huawei di puntare alla creazione di un ecosistema di device interconnessi pronti per il futuro.

Tuttavia, il produttore ha dato particolare importanza anche ai Huawei Mobile Services (HMS). Nati per sopperire alla mancanza dei Google Mobile Services (GMS) in seguito al Ban, gli HMS rappresentano ora un punto di forza per il brand cinese.

Huawei vuole supportare attivamente gli sviluppatori

Gli HMS sono diventati il il terzo ecosistema di applicazioni mobile al mondo. Si tratta di un successo incredibile che deve la propria fortuna agli oltre 1.8 milioni di sviluppatori in tutto il mondo. La crescita nell’ultimo anno è stata esponenziale arrivando a contare oltre 96 mila applicazioni su AppGallery. Sulla piattaforma sono attivi oltre 490 milioni di utenti che nella prima metà del 2020 hanno raggiunto i 261 miliardi di download di app.

Ma le novità non si esauriscono qui. I Huawei Mobile Services sono in continuo sviluppo come dimostra il numero di API che è passato da 885 a 12.981. Il brand vuole continuare a supportare il lavoro degli sviluppatori facilitano di molto tutto il processo di sviluppo. Sono stati aperti i servizi software di base tra cui figurano la navigazione, la ricerca, le mappe, i software per i pagamenti e i kit pubblicitari.

Ovviamente non mancano anche le principali funzionalità relative alla protezione della privacy e soprattutto alla sicurezza. Inoltre è già pianificata l’apertura di tre laboratori globali di ecosystem cooperation in Russia, Polonia e Germania. Questo conferma la volontà di Huawei di continuare ad investire sul mercato Europeo.

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