smartphone-in-tascaPuò capitare che uno smartphone si rompa proprio a margine dei termini di garanzia che, ricordiamolo, in Europa sono limitai a 2 anni come da normativa. Spesso i costi per la riparazione o sostituzione di un componente essenziale superano i vantaggi. Si finisce con l’acquistare un nuovo telefono per relegare il vecchio modello a qualche polveroso cassettino.

Nelle case degli italiani si stima una vera ricchezza sotto forma di dispositivi elettronici in disuso. Mentre molti riscoprono il piacere di riutilizzare vecchi dispositivi grazie ad idee innovative, altri fanno collezione di device obsoleti ed inutilizzabili causa rottura. Eppure all’interno del case dei telefoni si concentrano metalli preziosi che valgono parecchi Euro. Si tratta di oro, argento, palladio e terre rare che se opportunamente estratti possono ammortizzare di molto la spesa per un nuovo dispositivo. Ecco cosa si dice al riguardo.

 

Vecchi smartphone come vere e proprie miniere d’oro: cosa c’è dentro il nostro telefono

Uno studio commissionato ad E-waste Lab di Remedia in collaborazione con il Politecnico di Milano ha stimato che uno smartphone può contenere: 9 grammi di rame, 11 grammi di ferro, 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio, 65 gr di plastica, 1 gr di terre rare (Praseodimio, Neodimio, Cerio, Lantanio, Samario, Terbio, Disprosio) e altri elementi preziosi in minima quantità. Tra questi anche come cadmio, cobalto e rutenio.

La sola batteria dello smartphone, ad esempio, è in grado di regalare circa 3,5 g cobalto e 1,0 g terre rare (Nd, Eu, Ce e Tb). Secondo recenti stime il recupero dei materiali dai telefoni a livello globale consentirebbe di racimolare qualcosa come 195 milioni di euro. Tutto ciò a valle di un tasso di riciclo pari al 96% delle sostanze per 2.3 milioni di dispositivi.

Oltretutto tale pratica consente di contenere ulteriormente le emissioni nocive di CO2 e risparmiare oltre 1KWh di energia. Esistono processi di estrazione dell’oro dal telefono e degli altri materiali da realizzare in casa. Ma ci esoneriamo dal descrivere le procedure in quanto rischiose causa contatto con sostanze pericolose ed altamente tossiche.

FONTEfocus
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