In questo periodo di quarantena e restrizioni domiciliari un’ immagine ha la meglio su tutte, parliamo della fila fuori i supermercati. Assolutamente legittimo far entrare poche persone alla volta, del resto la parola d’ordine in questa emergenza è “evitare ogni tipo di assembramento”. Se vogliamo dirla tutta, il momento della famigerata “spesa” è anche uno dei pochi che permette ai cittadini di uscire di casa, quindi vista da molti in modo positivo.

Ma il contributo che avrebbero potuto dare le grosse catene di supermercati presenti sul territorio è venuto meno per diversi motivi. Parliamo delle provviste acquistate online e consegnate a domicilio. Un modo assolutamente efficace per aiutare le fasce più deboli della popolazione come gli anziani, per esempio. Ma ad oggi, in pieno periodo Pasquale, la situazione della spesa online risulta ancora assolutamente insoddisfacente.

Cosa non sta funzionando nei grandi Brand della distribuzione alimentare

Siamo tutti ben consapevoli che la situazione non è assolutamente semplice. Ma la speranza era che dopo un inizio difficile la situazione si sarebbe normalizzata. Purtroppo non è così e il noto sito Altroconsumo ha approfondito direttamente quelle che sono le problematica dei maggiori supermercati Italiani.

Esselunga, uno dei distributori più famosi del nostro paese, attualmente impiega ancora oltre dieci giorni per consegnare a casa le provviste ordinate online.

Carrefour trova notevoli difficoltà nel rendere fluido il proprio sito, si fanno ore di file virtuali solo per poter accedere e comunque, i tempi di consegna, rimangono oltre i sette giorni.

Conad non mette nemmeno in difficoltà gli utenti per gli acquisti ma elimina il problema alla radice, compare un messaggio in cui si scusa ma è stato raggiunto il limite massimo di utenti consentito e vi saluta.

Amazon ha diversi problemi con i prodotti, vengono ordinati e messi nel carrello ma dopo pochi secondi si viene avvisati che in realtà quei prodotti sono mancanti. Inoltre presenta prezzi sopra la media e spese di consegna che arrivano fino a 20 euro.

Considerando che le restrizioni sono state prorogate fino al 4 Maggio, speriamo in un miglioramento della situazione. D’altronde meglio tardi che mai.

 

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