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Solo qualche giorno fa era emersa la notizia che John Wu avesse ottenuto i permessi di root su Android Q. Effettivamente, lo sviluppatore ha postato un Tweet in cui si vantava dell’impresa. L’operazione di hack è stata eseguita su una versione leak del sistema operativo del robottino, quindi non ufficiale.

Con l’arrivo della prima Beta ufficiale di Android Q, John Wu ha potuto bissare il proprio successo. La strada intrapresa dallo sviluppatore però non è esente da problemi. Le differenze tra la versione leak e quella ufficiale sono considerevoli.

Google ha modificato gran parte del sistema, rendendo l’operazione di modding più complicata. Lo sviluppatore di Magisk, ha dovuto fronteggiare la dura protezione di Android Q. Per bloccare l’accesso al sistema ed impedirne manomissioni, il sistema operativo lavora su partizione logiche. In questo modo non è possibile ottenere i permessi di root sulla nuova distribuzione.

Ovviamente si tratta di una tipo di protezione che richiede tempo per essere aggirata. Questo significa che Magisk potrebbe avere bisogno di mesi per essere pienamente operativo. Tuttavia, le partizioni logiche sembrano attive solo sulla famiglia Pixel 3. Infatti su tutti i Pixel di prima e seconda generazione è possibile abilitare i permessi di root senza problemi.

Tutti i file necessari per eseguire la procedura sono disponibili online sul forum dedicato agli sviluppatori XDA. Ricordiamo che si tratta di una procedura riservata solo ad utenti esperti e sviluppatori. Se si dovesse sbagliare, si potrebbe rischiare di briccare lo smartphone, rendendolo inutilizzabile e privo di ogni garanzia del produttore.

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