Facebook Portal

Facebook ha lanciato il dispositivo Portal solo poche settimane fa ma è già finito in molte discussioni da parte degli esperti di sicurezza. Si tratta di un dispositivo smart per la casa con integrata l’assistente virtuale Alexa.

I detrattori del social network si sono chiesti molto spesso perché un utente, dopo lo scandalo Cambridge Analytica e la falla nella sicurezza, dovrebbe acquistare un dispositivo con videocamera, microfono e applicazioni integrate.

 

Facebook Portal potrebbe prendere i nostri dati per scopi pubblicitari

Durante la sua presentazione, il sito Recode ha raccolto una dichiarazione dell’azienda, in cui sosteneva che non sarebbe stato raccolto alcun dato attraverso Portal ma sarebbe stato utilizzato per annunci pubblicitari. In un secondo momento i piani alti di Menlo Park hanno chiesto una rettifica. Ecco le parole: “Portal non propone pubblicità ma i dati che raccoglie possono essere usati a fini pubblicitari su Facebook. Le chiamate vocali fatte con Portal si appoggiano all’infrastruttura di Messenger, quindi vengono raccolte le stesse informazioni prelevate dall’app di messaggistica istantanea. Altri dati generali relativi all’uso di altre applicazioni possono alimentare le informazioni che usiamo per indirizzare annunci pubblicitari“.

Il vicepresidente della divisione che produce Portal, Rafa Camargo, ha precisato che il dispositivo è sì predisposto per la raccolta di dati ma non è detto che lo farà. Ancora una volta Facebook ha toppato sulla chiarezza iniziale, base della profonda crisi del social network. Da molto tempo, anche prima di Cambridge Analytica, molti utenti hanno notato un fatto davvero insolito. Dopo aver parlato di un prodotto specifico, si sono ritrovati la pubblicità sul social proprio di quel prodotto.

Da alcune segnalazioni ne è derivato che Facebook, attraverso il microfono, potrebbe ascoltare anche le nostre conversazioni private all’interno dell’abitazione. Anche il responsabile della pubblicità, Garcia Martinez è voluto intervenire sulla questione. Ha spiegato che Facebook non ha bisogno di ascoltare le conversazioni utilizzando i dispositivi, perché di noi sa già tutto.

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