malware radio sicurezzaLa nostra sicurezza è in pericolo, e non soltanto a causa degli affermati malware che prendono di mira smartphone e PC, ma anche per effetto di nuovi metodi e tecniche di estorsione dei dati che poco hanno a che vedere con gli attacchi diretti cui siamo abituati.

L’ultima trovata degli hacker ha dell’incredibile e getta nel panico tutti gli utenti che, inermi, non sanno ancora come difendersi da queste nuove ed incombenti minacce informatiche.

Tecniche che vanno sotto il nome di Side Channel sfruttano elementi alternativi per portare a termine gli attacchi. Un esempio? Le variazioni di corrente ad esempio. Qualcosa che ve ben oltre un attacco remoto o in locale.

 

Attacchi hacker da “grande schermo”: la nostra sicurezza è alla mercé dei malintenzionati

Quelle che sin oggi sono state solo teorie prospettate nell’ambito cinematografico diventano realtà di fronte alle scoperte condotte dai ricercatori di EURECOM, che nel loro ultimo studio hanno avanzato il prospetto sui cosiddetti Screaming Channels, ossia sistemi che sfruttano le interferenze dei chip mixed-signal e dei moduli radio per carpire informazioni via etere.

I dati, in questo caso, viaggiano “in aria” e si rendono disponibili per uno sniffing a distanza, proprio come avverrebbe per una sessione di penetrating test su rete WiFi. Qui, però, la mancanza di protocolli di protezione specifici lascia aperte le porte ad ogni genere di intromissione.attacco hacker radio sicurezza a rischioEntro 10 metri in campo libero, i dati possono essere sottratti con estrema facilità ed in modo totalmente trasparente all’interessato. Il professore italiano,Giovanni Camurati, partecipe della ricerca, ha detto che:

“In ambiente reale le cose stanno diversamente e le interferenze che circolano nell’etere limitano la portata reale dell’attacco, ma con le nostre prove negli appartamenti cittadini nei quali abitiamo, siamo arrivati a rubare i dati restando a uno o due metri dal bersaglio

Si tratta di una notizia davvero clamorosa se si considera che non vi sono protocolli di sicurezza e che non è neanche necessario accedere alla rete locale. Tutto avviene di soppiatto anche restando in stanze adiacenti su diversi edifici.

La documentazione ufficiale concessa dai ricercatori Giovanni Camurati, Sebastian Poeplau, Marius Muench, Tom Hayes ed Aurélien Francillon è davvero molto interessante e sarebbe meglio darci uno sguardo.

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