Trony

Amazon continua a mietere vittime, e dopo Mediaworld ora tocca a Trony. In Italia hanno gettato la spugna ben 43 negozi Trony; saracinesche abbassate, hanno chiuso. Perchè? A causa della dichiarazione di fallimento della società Dps, che controlla un terzo dei punti vendita.

I punti di vendita al dettaglio che hanno chiuso battenti sono localizzati in Liguria, Friuli, Piemonte, Lombardia, Veneto e Puglia. Nella fattispecie, in provincia di Bari ben tre negozi hanno dichiarato fallimento, con i lavoratori in rivolta – anche alla luce della difficile situazione nella quale versa il nostro Paese.

Alessio di Labio responsabile nazionale di Filcams Cgil:

”Ora resta da gestire questa fase. Bisogna individuare uno o più soggetti interessati a rilevare i 43 punti vendita. E poi chiedere un incontro sia al Mise e sia al ministero del Lavoro perché ci sarà da gestire la cassa integrazione dei lavoratori”.

Amazon ha letteralmente gettato nella crisi un intero settore, ovvero quello delle vendite fisiche. Ed ha monopolizzato l’e-commerce. Nel 2017, il commercio fisico è calato del 2%, mentre gli acquisti online sono saliti del 9,3%. La buona notizia? Unieuro – oggi controllata da un fondo di investimento americano – vorrebbe rilevare i 43 punti vendite in crisi, salvando altresì ben 400 posti di lavoro.

Amazon non ha rivali, anzi: solo Best Buy ha retto la concorrenza del gigante, ed esclusivamente negli States, grazie ad un programma di aggiornamento della strategia di vendita; capillarità e un canale di vendita online sono l’unica risposta possibile, e questo Unieuro lo sa bene.

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