Molti governi s’interessano alla prevenzione dei dati privati dei propri cittadini, soprattutto quando si parla di dati trapelati sulla rete. A questo giro è la Francia che ha deciso di agire. Una commissione particolarmente severa del governo francese, la CNIL, ha ordinato a Whatsapp di smettere di condividere i dati con Facebook.

Perché adesso?

Questa mossa è arrivata dopo che l’applicazione di messaggistica ha aggiunto ai suoi termini di servizio proprio la possibilità di condivisione dei dati con Facebook. Questo cambiamento, iniziato l’anno scorso, serve per creare una pubblicità mirata, aumentare le misure di sicurezza e per raccogliere informazioni.

Per la CNIL le misure di sicurezza sono ovviamente una buona cosa, ma la ragione del business intelligence no. Un’altra motivazione sempre legata al secondo punto è che l’utente non è stato avvisato di questo uso dei dati e che l’unico modo per rinunciarci è disinstallando l’applicazione. Questo va contro le libertà fondamentali degli utenti.

Già la Germania aveva ordinato di interrompere questa raccolta dati a Facebook nel settembre dell’anno scorso. Nel Regno Unito invece l’azienda a novembre aveva accettato di smetterla con la raccolta e il trasferimento.

Anche l’Unione Europea si era mossa e a maggio Facebook è stata multata con 122 milioni di dollari per aver fornito informazioni in modo ingannevole.

Considerando come molti governi si stiano muovendo in merito è molto probabile che Facebook sarà costretta definitivamente a smettere questo scambio di dati.

 

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