Ogni anno nel mondo finiscono in discarica milioni di tonnellate di vecchi smartphone, computer, televisori e tanti altri dispositivi tech. Un’enorme montagna di rifiuti elettronici, che prende il nome di e-waste e spesso contiene materiali preziosi come oro, rame e palladio. Il problema è che solo una piccola parte viene davvero recuperata. Il resto purtroppo si disperde, con gravi conseguenze per l’ambiente.
La tecnologia sta provando a chiudere il cerchio ed evitare che i rifiuti tech comportino una tale perdita di risorse e conseguentemente un tale inquinamento. In diversi Paesi, robot e sistemi dotati di intelligenza artificiale stanno cambiando il modo in cui si smonta e ricicla il materiale elettronico. Al posto dei lavoratori in carne ed ossa, spesso sfruttati per svolgere le medesime mansioni e costretti per anni a separare componenti tossici a mano, arrivano bracci meccanici in grado di riconoscere in tempo reale cavi, schede e batterie, smontandole con una precisione millimetrica. Un vantaggio, insomma, su tutti i fronti.
Un nuovo modo di riciclare i rifiuti tech
L’obiettivo non è appunto solo ridurre i rischi ambientali, ma anche trasformare l’e-waste in una risorsa economica. Ogni smartphone contiene piccole quantità di oro e metalli rari che, sommati, valgono milioni di euro. Grazie ai nuovi algoritmi di visione artificiale, le macchine possono individuare e separare questi materiali molto più rapidamente di quanto possa fare una persona, con una resa di recupero sempre più alta. Oltre che, come ribadito prima, giovare alla salute dei lavoratori e dell’ambiente.
A rendere il tutto ancora più interessante è la nascita di impianti “intelligenti”, capaci di adattarsi automaticamente al tipo di dispositivo in arrivo. Un giorno si smonta un notebook, il giorno dopo una console: il sistema si regola da solo, ottimizzando tempi e processi anche in base a ciò che deve smontare.
Se fino a pochi anni fa il riciclo dell’elettronica era considerato un settore di nicchia, complesso e dispendioso, oggi rappresenta una delle frontiere più promettenti della sostenibilità che mirano al risparmio e al guadagno. Un futuro in cui robot e AI non solo alleggeriscono le discariche, ma trasformano i rifiuti in nuova ricchezza per l’economia circolare.