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Torna la truffa dello specchietto: nuovi casi in tutta Italia

Di recente, si sono registrati nuovi casi della truffa denominata "dello specchietto". Ecco cosa è successo e come riconoscere il raggiro.

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truffa dello specchietto

Secondo quanto emerso di recente, si stanno moltiplicando i casi di “truffa dello specchietto”. Si tratta di un raggiro ormai noto ma ancora capace di sorprendere automobilisti distratti. In due distinti episodi, avvenuti a Porto Recanati e Avellino, l’intervento tempestivo di cittadini e forze dell’ordine ha evitato che i truffatori portassero a termine il loro piano. Nel dettaglio, a Porto Recanati, una tranquilla mattinata ha rischiato di trasformarsi in uno spiacevole episodio di cronaca. Un uomo di circa 35 anni si era avvicinato a un anziano del posto, fingendo che la sua auto avesse danneggiato lo specchietto del proprio veicolo. Con tono convincente, aveva proposto di “chiudere la questione” con 200 euro in contanti. Ciò per evitare l’intervento dell’assicurazione. A notare la scena è stato Carlo Sirocchi, ex assessore alla sicurezza e ufficiale in congedo dell’esercito. Il quale si trovava davanti al Castello Svevo.

Nuovi casi di “truffa dello specchietto”: ecco cosa è successo

Intuendo la natura del confronto, Sirocchi è intervenuto con decisione. Costringendo il presunto truffatore a fuggire. Prima che l’uomo potesse dileguarsi del tutto, l’ex ufficiale è riuscito a segnare la targa e a comunicare i dati alle forze dell’ordine. Un gesto che, secondo lo stesso Sirocchi, deve servire da esempio: mai consegnare denaro contante. Inoltre, è necessario contattare subito i carabinieri e verificare l’effettiva esistenza dei danni.

Un contesto simile, ma decisamente più violento è invece emerso ad Avellino. Qui un pregiudicato ventinovenne è stato arrestato per tentata estorsione e violenza privata. L’uomo, dopo aver noleggiato un’auto con l’aiuto di un complice, ha messo in scena lo stesso tipo di truffa lungo il raccordo Avellino-Salerno. Dopo aver costretto un automobilista a fermarsi, ha simulato un danno e preteso denaro immediato. Al rifiuto della vittima, avrebbe persino minacciato di avere un’arma, inducendo il malcapitato a chiedere aiuto al 113. Gli agenti della Squadra Volante sono intervenuti in pochi minuti. Riuscendo così a rintracciare il sospetto che si era allontanato dopo aver occultato l’auto. Trovato con le chiavi dell’auto utilizzata per il reato, è stato condotto in tribunale, dove il giudice ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

Le due vicende offrono uno scenario comune che si sta diffondendo sempre di più lungo la nostra Penisola. Le forze dell’ordine raccomandano di denunciare ogni tentativo di truffa e di mantenere alta l’attenzione. Ciò soprattutto quando sconosciuti chiedono denaro per presunti danni stradali. Un comportamento prudente e la collaborazione tra cittadini e autorità restano le armi più efficaci contro raggiri che, anche se noti, continuano a rinnovarsi.

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