Come ben sappiamo l’intelligenza artificiale e penetrata ormai in modo profondo all’interno delle vite e della routine di ognuno di noi, questa tipologia di software infatti ha goduto di un’espansione davvero senza precedenti e ormai si interseca con le attività di ognuno di noi ad ogni livello, c’è chi chiede consigli di tipo economico e chi invece utilizza l’intelligenza artificiale anche per studiare e ovviamente questo software continua ad evolversi nel corso del tempo.
Per chi non lo sapesse l’evoluzione dell’intelligenza artificiale è strettamente correlata anche alle risposte che noi le diamo, in un certo senso si tratta di una vera e propria appendice elettronica dell’intelligenza umana che è in un certo modo stai ereditando pregi e difetti proprio del modo di ragionare umano, tutto ciò a quanto pare si sta traducendo in dettagli che possono lasciare a prima vista sconcertati, tutti noi pensiamo infatti che l’intelligenza artificiale sia uno strumento assolutamente oggettivo e privo di influenze di qualsiasi genere, a quanto pare così non è e ha dimostrarlo è uno studio condotto da alcuni ricercatori esperti che ha messo in evidenza come anche l’intelligenza artificiale soffra di discriminazioni e disparità sul tema legato al genere, scopriamo di cosa si tratta.
L’intelligenza artificiale propone salari più bassi
Un team di ricercatori per quanto riguarda lo sviluppo dell’intelligenza artificiale ha condotto uno studio all’interno del quale venivano dati impasto, per l’appunto ai linguaggi di grandi dimensioni più famosi tra i quali ChatGPT, i profili lavorativi di alcuni soggetti letteralmente identici che differivano per l’appunto soltanto per il genere.
Una volta inseriti i profili lavorativi veniva chiesto come suggerimento all’intelligenza artificiale un salario da richiedere durante le negoziazioni, quello che emerso è stato sconcertante, il software infatti proponeva salari più bassi ai profili di genere femminile, addirittura è emersa una disparità tra un profilo maschile e uno femminile di ben 120.000 $ l’anno, come se non bastasse il software proponeva anche impieghi lavorativi decisamente diversificati con una propensione alle materie sanitarie e scientifiche per i generi maschili e invece materie più a stampo umanistico ed educativo per i profili femminili.
Si tratta ovviamente di un risultato sconcertante e che allo stesso tempo apre ad una riflessione importante in merito l’evoluzione dell’intelligenza artificiale che forse stai ereditando schemi e problemi che la società moderna sta cercando di risolvere e che rappresentano refusi del passato che ovviamente vanno eliminati, non è però il primo caso documentato di un software di questo genere che si lascia influenzare da concetti discriminatori di genere, in passato, infatti, Amazon utilizzò un bot IA per l’analisi delle candidature lavorative, notando però che quest’ultimo tendeva a penalizzare quelle femminili, dinamica che è obbligato Amazon a ritirare tale piattaforma.