Microsoft: 9.000 lavoratori licenziati?

Secondo quanto riportato dalla CNBC, Microsoft ha licenziato ulteriori lavoratori. Ecco i dettagli su tale intervento.

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Si stanno intensificando le indiscrezioni riguardo a una possibile nuova ondata di licenziamenti per Microsoft. Fonti molto attendibili hanno fatto trapelare che potrebbero essere coinvolti circa 9.000 dipendenti. Pari a meno del 4% del totale dell’organico dell’azienda. CNBC ha recentemente approfondito la questione, citando un’informazione proveniente da una fonte interna anonima. Ha riferito che la comunicazione è stata già diffusa ufficialmente tra i dipendenti. Interpellata sulla vicenda, Microsoft ha risposto con una dichiarazione piuttosto vaga e formale. Ciò senza negare le voci né adottare un atteggiamento di chiusura totale. I portavoce hanno spiegato che la società sta portando avanti diversi cambiamenti organizzativi considerati necessari per posizionare al meglio l’azienda.

Microsoft opta per nuovi licenziamenti?

Il fenomeno dei licenziamenti nel settore tecnologico non è una novità. Microsoft ha già effettuato tagli significativi: 6.000 dipendenti hanno perso il posto poco più di due mesi fa. A cui si sono aggiunti 300 licenziamenti a giugno. Un precedente storico di riduzione massiccia di personale da parte della compagnia risale al 2014. Anno in cui, dopo l’acquisizione della divisione mobile di Nokia, furono licenziate ben 18.000 persone. Riguardo tale nuova fase, non sono ancora state specificate le aree dell’azienda che saranno interessate. Anche se sembra chiaro che si tratterà di un intervento piuttosto ampio. Il quale potrebbe coinvolgere vari settori.

Nonostante tutto, tali nuove misure non sembrano riflettere problemi finanziari per Microsoft. Negli ultimi trimestri, l’azienda ha registrato risultati economici migliori delle attese. Con utili e ricavi in crescita costante. Alcuni analisti prevedono che entro i prossimi diciotto mesi la capitalizzazione di mercato di Microsoft potrebbe avvicinarsi a 5.000 miliardi di dollari. Un livello mai raggiunto prima. Al momento, il valore delle azioni si mantiene su livelli molto elevati. Superando i 497 dollari per azione. Tale nuova serie di licenziamenti, quindi, sembra una strategia mirata a ottimizzare e ristrutturare l’organizzazione interna. E non un segnale di crisi profonda.

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