Da qualche settimana, sulle principali piattaforme social, è impossibile non imbattersi in brevi video ironici, surreali e spesso irresistibili, chiusi con l’esclamazione che non ha senso “Skibidi Boppy”. La loro formula è semplice ma micidiale: situazioni fuori contesto, battute fulminanti e finali inaspettati. Questi contenuti, che ricordano veri e propri cortometraggi, nascono grazie all’intelligenza artificiale e, in particolare, al tool Google Veo 3.
Creare un video virale con Veo 3 è più semplice di quanto sembri
Dietro a finte interviste, sketch comici o assurdi frammenti di quotidianità si cela infatti una tecnologia di generazione video sempre più accessibile. Anche se ufficialmente non ancora disponibile in Italia, gli utenti più smaliziati hanno aggirato il limite con l’aiuto di una VPN localizzata negli Stati Uniti. Una volta attivata, basta abbonarsi gratuitamente per un mese al piano Google AI Pro e accedere alla funzione video tramite Gemini, il portale AI di Google. Un click sulla scheda “video” permette di passare da Veo 2 alla versione più recente, con risultati nettamente superiori.
Superati i passaggi tecnici, la parte più importante resta il prompt. Descrivere la scena nei minimi dettagli è essenziale per ottenere un risultato convincente. Ogni clip può durare fino a 8 secondi, quindi il contenuto va pensato in modo sintetico ma efficace. Un esempio riuscito? Un’anziano intervistato in riva al mare che risponde con ironia a una domanda sull’intelligenza artificiale, per poi tuffarsi in acqua con un triplo carpiato.
Per perfezionare il testo da usare nel prompt, è utile sfruttare la stessa AI. Inserendo la descrizione in Gemini e chiedendo un’ottimizzazione per Veo 3, Google suggerirà una formulazione ideale. In pochi minuti si ottiene un video pronto da scaricare e condividere. L’effetto è sorprendente, e non servono né competenze tecniche né strumenti professionali.
Con pochi passaggi, chiunque può entrare nel mondo dei meme digitali. E magari lanciare il prossimo tormentone.