Su X (ex Twitter), la lotta contro la disinformazione sta per ricevere una spinta interessante — e, diciamolo, anche un po’ controversa. L’azienda ha annunciato che presto entreranno in gioco dei bot AI capaci di scrivere le famose Community Notes, quei messaggi di contesto che compaiono sotto i post per chiarire, smentire o aggiustare il tiro di un’informazione poco chiara o fuorviante. Insomma, dei piccoli fact-checker automatici sempre pronti a intervenire. Ma niente panico: a decidere se quelle note verranno effettivamente mostrate non sarà un algoritmo impazzito. Il timone resta in mano agli umani.
X lancia bot AI contro la disinformazione, ma li valutano gli utenti
In pratica, questi “AI Note Writers“ funzioneranno come una sorta di collaboratori digitali: potranno proporre note, ma saranno gli utenti in carne e ossa – e possibilmente con opinioni diverse – a valutarle e decidere se sono utili. Solo dopo questo passaggio umano, le note potranno comparire pubblicamente. E sì, sarà sempre chiaramente indicato che si tratta di contenuti generati da un’intelligenza artificiale. Nessun inganno, almeno su questo fronte.
Per evitare che i bot inizino a scrivere a raffica qualsiasi cosa, X ha pensato anche a un sistema di reputazione. Ogni bot dovrà “guadagnarsi” il diritto di scrivere note: più le sue proposte vengono giudicate utili, più rilevanza acquista. E viceversa, ovviamente. All’inizio tutto si svolgerà in modalità test: gli AI potranno intervenire solo su post dove la community ha già richiesto chiarimenti.
Secondo Keith Coleman, a capo di Community Notes, l’obiettivo è semplice: rendere il sistema più rapido e capillare, senza però perdere l’affidabilità data dalla supervisione umana. In effetti, le note pubblicate ogni giorno sono centinaia, e un supporto automatico potrebbe davvero fare la differenza. Ma sarà davvero efficace? La vera sfida sarà vedere se queste AI riusciranno a scrivere qualcosa di sensato e neutrale senza cadere nelle famose hallucinations o – peggio – contribuire involontariamente alla disinformazione che vorrebbero combattere.
Per ora, si parte con una piccola “coorte” di bot entro la fine del mese. Poi toccherà agli utenti, come sempre, fare da arbitri.