Reattori nucleari più veloci e sostenibili grazie all’AI di Oak Ridge

Un supercomputer e l’AI accelerano lo studio dei sali fusi per reattori nucleari più rapidi, sicuri e sostenibili.

Un supercomputer e l’AI accelerano lo studio dei sali fusi per reattori nucleari più rapidi, sicuri e sostenibili.

C’è un’aria nuova che soffia nel mondo dell’energia nucleare, e questa volta non arriva da qualche mega progetto miliardario o da una rivoluzione ingegneristica spettacolare. Arriva invece da un algoritmo, da un supercomputer e da un’idea semplice ma potente: usare l’intelligenza artificiale per risolvere uno dei problemi più lenti e complessi del settore.

 

L’AI impara i segreti dei sali fusi per sbloccare l’energia nucleare avanzata

Un team del celebre Oak Ridge National Laboratory (ORNL), negli Stati Uniti, ha trovato il modo di velocizzare – e non di poco – il processo di sviluppo dei reattori nucleari avanzati. Come? Sfruttando la potenza di Summit, uno dei supercomputer più potenti al mondo, per “insegnare” a un’AI come si comportano i sali fusi, quei materiali che nei reattori di nuova generazione fungono da refrigeranti a temperature estreme.

Ora, i sali fusi non sono esattamente semplici da studiare. Hanno proprietà termodinamiche che cambiano in base alla composizione, alla temperatura, alla pressione… e capirle richiede in genere simulazioni lentissime, basate sulla chimica quantistica. Si parla di giorni interi di calcolo anche solo per stimare il punto di fusione di un composto. Troppo lungo, troppo costoso, troppo macchinoso per tenere il passo con l’innovazione.

Ma il nuovo sistema sviluppato dall’ORNL cambia le regole del gioco. I ricercatori hanno usato un piccolo set di dati di partenza per addestrare l’algoritmo, che poi è stato in grado di prevedere con ottima precisione il comportamento di composti come il cloruro di litio, ottenendo risultati validi in poche ore. Una differenza enorme rispetto ai metodi tradizionali.

La vera rivoluzione, però, sta nella possibilità di integrare queste previsioni direttamente nei processi di progettazione dei reattori. Non si tratta solo di risparmiare tempo: significa poter simulare e ottimizzare materiali ancora prima di toccarli con mano, riducendo rischi, costi e ritardi. E se tutto andrà secondo i piani, nascerà anche una libreria open-source a disposizione di tutti i laboratori del mondo.

In pratica, un colosso come il nucleare potrebbe diventare un po’ più agile, veloce e sostenibile. Grazie a qualche riga di codice ben allenata.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!