Google Chrome
Microsoft ha avviato un blocco parziale di Google Chrome nei profili Family Safety su Windows. La decisione ha suscitato critiche tra genitori e utenti, che si sono visti limitare nell’uso del browser più diffuso al mondo. L’intervento mira a rafforzare il controllo parentale all’interno dell’ecosistema Microsoft, ma pone interrogativi sull’equilibrio tra sicurezza e libertà di scelta.
Family Safety blocca Chrome su Windows
Nei profili gestiti con Family Safety, il sistema di controllo parentale integrato in Windows 10 e Windows 11, Microsoft ha iniziato a impedire l’avvio di Google Chrome. Secondo diverse segnalazioni, gli utenti minorenni ricevono un messaggio di errore quando tentano di aprire il browser. L’unico modo per navigare diventa così l’uso di Microsoft Edge, che resta compatibile con le restrizioni imposte dai genitori o tutori.
Family Safety consente di monitorare attività online, impostare limiti di tempo e controllare i contenuti. Tuttavia, queste funzioni risultano pienamente operative solo con Edge, il browser proprietario. Chrome, essendo un’app di terze parti, non supporta le stesse regole. Per questo motivo, Microsoft ha scelto di bloccarne l’accesso nei profili controllati, giustificando la scelta con esigenze di sicurezza e coerenza del sistema.
Il blocco non riguarda solo Chrome. Anche Mozilla Firefox e altri browser alternativi risultano limitati o esclusi dal sistema Family Safety. Secondo quanto riportato, Microsoft non prevede di espandere il supporto del controllo parentale a software non proprietari. Questo orientamento rafforza la posizione di Edge come unico browser pienamente compatibile con le funzioni di sicurezza dell’ambiente Windows.
Gli utenti possono comunque modificare le impostazioni o rimuovere i blocchi, ma solo accedendo all’account del tutore. Nei profili figli, la scelta resta vincolata a Edge come browser obbligatorio.
La decisione di bloccare Chrome ha generato preoccupazioni antitrust, soprattutto nei mercati europei dove Microsoft è già sotto osservazione per pratiche legate alla libera concorrenza. L’imposizione di Edge come browser esclusivo nei profili Family Safety potrebbe essere interpretata come una limitazione artificiale alla concorrenza.
Google, al momento, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Tuttavia, alcuni esperti di sicurezza e associazioni per la libertà digitale hanno criticato la scelta di Microsoft, ritenendola restrittiva e poco trasparente. In assenza di alternative integrate, le famiglie si trovano costrette a usare solo le soluzioni fornite dal sistema operativo.