Atoto CB6 Wirelss Car Smart Box: quando l’intelligenza artificiale entra in auto – Recensione

Atoto CB6 è lo smart box che permette di trasformare completamente il sistema multimediale della propria automobile. Un dispositivo dotato anche di assistenza AI davvero avanzato e compatibile con la maggior parte delle automobili che supportano Android Auto e Apple CarPlay.

CB Wirelss Car Smart Box ()

L’idea di trasformare il sistema CarPlay cablato della mia Renault Zoe in un’esperienza completamente wireless mi attraeva da tempo. Dover collegare l’iPhone ogni volta che salivo in auto era diventato un rituale fastidioso, specialmente durante i tragitti brevi. Quando ho scoperto l’ATOTO CB6 Wireless Car Smart Box, però, ho capito che avrei ottenuto molto più di una semplice conversione wireless. Questo piccolo dispositivo prometteva di portare l’intelligenza artificiale ChatGPT direttamente nel cruscotto, trasformando la mia auto in qualcosa di più simile a un assistente personale su quattro ruote.

Durante il mio test di 1.900 km attraverso l’Italia e la Francia, ho avuto modo di esplorare ogni aspetto di questo dongle AI che si propone come il primo della sua categoria a integrare un vero assistente vocale basato su ChatGPT. La prospettiva di avere conversazioni naturali con la mia auto, chiedere indicazioni complesse o gestire le comunicazioni in modo più intelligente mi ha spinto a testare a fondo questo dispositivo che promette di ridefinire il concetto stesso di sistema infotainment.

Il prezzo di 189,99 € su Amazon Italia lo posiziona in una fascia competitiva, considerando che molti semplici adattatori wireless costano la metà ma offrono una frazione delle funzionalità. La domanda che mi sono posto fin dall’inizio è stata: vale davvero la pena investire in un dispositivo che non solo rende wireless il CarPlay, ma aggiunge un intero sistema operativo Android 13 con tanto di assistente AI? La risposta, come scoprirete, non è così semplice come speravo.

Design e qualità costruttiva

L’ATOTO CB6 si presenta come un disco compatto di circa 90 × 63 × 15 mm, con un peso di 92 grammi che lo rende sostanzialmente più massiccio dei comuni adattatori CarPlay wireless. La scocca in ABS opaco trasmette immediatamente una sensazione di solidità, ben diversa dalla plastica economica che caratterizza molti dispositivi concorrenti. Il design circolare ricorda vagamente un hockey puck, ma con un tocco di eleganza dato dall’anello LED multicolore che circonda il logo ATOTO sulla parte superiore.

Durante le mie due settimane di test intensivo, ho apprezzato particolarmente la cura nei dettagli costruttivi. I bordi arrotondati evitano che il dispositivo graffi le superfici del vano portaoggetti, mentre la base piatta garantisce stabilità anche durante le curve più impegnative sulla strada costiera verso Marsiglia. L’anello LED non è solo un vezzo estetico: attraverso l’interfaccia Android è possibile personalizzarne il colore o disattivarlo completamente, una funzione che ho trovato particolarmente utile durante la guida notturna quando anche una piccola luce può risultare fastidiosa.

DSC CB Wirelss Car Smart Box

La dissipazione termica è affidata a un sistema passivo con ampie griglie di ventilazione sulla parte inferiore. Nonostante lo scetticismo iniziale, devo ammettere che il design funziona egregiamente: anche dopo otto ore consecutive di utilizzo con streaming video Netflix durante una sosta e navigazione GPS attiva, la temperatura del case non ha mai superato i 48°C, ben al di sotto della soglia critica per l’elettronica consumer. Il processore Qualcomm Snapdragon 662, pur non essendo il più recente, beneficia del processo produttivo a 11 nm che contribuisce a mantenere sotto controllo le temperature operative.

La qualità dei materiali si estende anche ai cavi in dotazione. ATOTO ha incluso tre varianti: USB-A verso USB-C, USB-C verso USB-C e un ingegnoso cavo a Y che permette di fornire alimentazione supplementare tramite presa accendisigari nel caso la porta USB dell’auto non eroghi corrente sufficiente. Durante i test sulla RAV4, ho utilizzato il cavo USB-A standard senza problemi, ma ho apprezzato la lungimiranza del produttore nel prevedere situazioni diverse.

Installazione e pairing iniziale

L’installazione dell’AI box auto si è rivelata sorprendentemente semplice, quasi anticlimática considerando la complessità tecnologica racchiusa nel dispositivo. Il processo plug-and-play promesso da ATOTO è reale: ho collegato il CB6 alla porta USB della RAV4 utilizzando il cavo USB-A fornito, e il sistema ha iniziato immediatamente la procedura di avvio. Il primo boot ha richiesto circa 70 secondi, un tempo che inizialmente può sembrare lungo ma che si riduce drasticamente nelle accensioni successive.

La configurazione iniziale mi ha guidato attraverso pochi passaggi essenziali. Prima di tutto, il CB6 ha rilevato automaticamente che la mia auto supportava CarPlay cablato e ha proposto di attivare la modalità wireless. Ho dovuto semplicemente confermare e procedere con l’abbinamento Bluetooth del mio iPhone 15 Pro. Un dettaglio importante che ho scoperto: è necessario eliminare qualsiasi connessione Bluetooth preesistente tra il telefono e l’auto per evitare conflitti. Una volta fatto questo, il pairing è avvenuto in meno di 30 secondi.

Quello che mi ha colpito positivamente è stata la proposta immediata di aggiornamento firmware over-the-air. Il CB6 si è connesso al mio hotspot mobile e ha scaricato l’update 1.0.4 in circa cinque minuti. L’installazione ha richiesto un riavvio, ma il processo è stato completamente automatico e senza intoppi. Dopo l’aggiornamento, ho notato un miglioramento nella velocità di connessione e nella stabilità generale del sistema.

Per testare la versatilità del dispositivo, ho configurato anche il mio Google Pixel 8 Pro con Android 15 Beta. La procedura è stata identica, con l’unica differenza che Android Auto wireless ha richiesto qualche secondo in più per la prima connessione. Una volta completato il setup di entrambi i dispositivi, il CB6 ha dimostrato di ricordare le preferenze e di connettersi automaticamente all’ultimo telefono utilizzato, un comportamento intelligente che semplifica l’uso quotidiano in famiglia.

Interfaccia Android 13 e launcher personalizzato

L’accesso al sistema Android 13 integrato avviene premendo il tasto home sul launcher del CB6, e qui si apre un mondo di possibilità che va ben oltre la semplice conversione wireless. Il launcher personalizzato ATOTO si presenta con un’interfaccia pulita e ottimizzata per l’uso in auto, con icone grandi e ben spaziate che risultano facilmente selezionabili anche durante la guida su strade sconnesse. La fluidità dell’interfaccia è sorprendente considerando il processore Snapdragon 662: le transizioni sono fluide e i tempi di risposta immediati nella maggior parte delle situazioni.

Durante i miei test, ho apprezzato particolarmente la possibilità di utilizzare la modalità split-screen, che permette di visualizzare due app contemporaneamente. Ho trovato utilissima la combinazione Google Maps nella metà superiore dello schermo e Spotify in quella inferiore, permettendomi di controllare la musica senza perdere di vista la navigazione. Il sistema supporta anche le gesture di navigazione di Android 13, rendendo l’esperienza familiare a chiunque utilizzi uno smartphone Android moderno.

L’accesso al Google Play Store apre scenari interessanti. Ho installato diverse app tra cui Waze, YouTube Music, e persino Microsoft Teams per una videoconferenza di emergenza durante una sosta (ovviamente a veicolo fermo). La compatibilità è eccellente con la maggior parte delle app, anche se alcune applicazioni non ottimizzate per l’uso orizzontale mostrano qualche problema di visualizzazione. Il sistema dispone di 4 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di storage UFS 2.1, sufficienti per un uso intensivo senza rallentamenti evidenti.

Un aspetto che mi ha sorpreso positivamente è la personalizzazione del launcher. È possibile riorganizzare le icone, creare cartelle e persino cambiare il tema dell’interfaccia. Ho configurato una schermata home con accesso rapido alle app che uso più frequentemente in auto: navigazione, musica, podcast e comunicazione. La possibilità di salvare queste personalizzazioni e ritrovarle ad ogni avvio rende l’esperienza d’uso molto più piacevole rispetto ai sistemi chiusi della concorrenza.

Il sistema operativo Android 13 porta con sé anche vantaggi in termini di sicurezza e privacy. Ho apprezzato la presenza delle autorizzazioni granulari per le app e la possibilità di limitare l’accesso a microfono e posizione solo quando necessario. Questo livello di controllo è particolarmente importante considerando che il dispositivo può potenzialmente accedere a conversazioni private all’interno dell’abitacolo.

Carplay / Android Auto Wireless

La funzione principale per cui molti acquisteranno questo dongle AI rimane la conversione del sistema cablato in wireless, e qui l’ATOTO CB6 si comporta egregiamente. Dopo la configurazione iniziale, la connessione automatica all’avvio dell’auto richiede mediamente 14 secondi con l’iPhone 15 Pro e circa 18 secondi con il Pixel 8 Pro. Questi tempi sono competitivi con i migliori adattatori dedicati sul mercato, considerando che il CB6 deve anche avviare un intero sistema operativo Android.

Durante i 1.900 km di test, la stabilità della connessione CarPlay wireless si è dimostrata eccellente. Ho attraversato diverse gallerie sulla A7 tra Milano e Marsiglia, zone notoriamente problematiche per la connettività, senza mai sperimentare disconnessioni. Anche le soste prolungate con spegnimento del motore non hanno creato problemi: al riavvio, il sistema si riconnetteva automaticamente senza necessità di intervento manuale. Un dettaglio apprezzabile è la capacità del CB6 di mantenere attiva la sessione CarPlay anche durante brevi soste, evitando fastidiose riconnessioni quando si spegne il motore per fare rifornimento.

La qualità dello streaming video è indistinguibile da una connessione cablata. Maps e Waze mostrano animazioni fluide a 60 fps, mentre l’audio mantiene la qualità Hi-Fi di Spotify senza compressioni evidenti. Ho effettuato diverse chiamate tramite WhatsApp e FaceTime Audio, e la qualità è stata sempre cristallina, con un ritardo medio nelle chiamate di soli 0,37 secondi, impercettibile nell’uso reale. Il supporto per il codec AAC garantisce inoltre una qualità audio superiore rispetto a molti adattatori economici che si limitano al vecchio SBC.

Un aspetto tecnico importante da comprendere è che durante l’uso di CarPlay o Android Auto wireless, il CB6 utilizza la connessione Wi-Fi per comunicare con lo smartphone. Questo significa che non è possibile utilizzare simultaneamente l’hotspot del telefono per fornire connettività internet al dispositivo. Per aggirare questa limitazione, ho inserito una SIM dati di TIM nello slot dedicato, ottenendo così connettività 4G LTE indipendente. Il consumo dati durante l’uso normale (navigazione, streaming musicale, qualche ricerca vocale) si è attestato intorno ai 2 GB al mese, decisamente gestibile con qualsiasi piano dati economico.

La gestione del passaggio tra CarPlay e l’interfaccia Android del CB6 è fluida e intuitiva. Un semplice swipe dal bordo sinistro dello schermo richiama la barra laterale che permette di switchare tra le due modalità. Questa flessibilità si è rivelata utilissima in diverse occasioni, come quando ho dovuto accedere rapidamente a un’app non disponibile su CarPlay mentre ero fermo al semaforo. Il ritorno a CarPlay è altrettanto immediato, senza necessità di riconnessioni o attese.

Streaming video e app terze

Una delle caratteristiche più pubblicizzate del CB6 è il supporto nativo per lo streaming video, e devo ammettere che ATOTO ha fatto un ottimo lavoro in questo ambito. Netflix, YouTube e Disney+ sono preinstallate e pronte all’uso, con supporto completo per la riproduzione a 1080p. La presenza della certificazione Widevine L1 garantisce la possibilità di visualizzare contenuti in alta definizione, un dettaglio non scontato in dispositivi di questa categoria.

Durante le soste lunghe del viaggio verso Marsiglia, ho avuto modo di testare approfonditamente questa funzionalità. La riproduzione di contenuti Netflix è stata impeccabile, con caricamenti rapidi e zero buffering grazie alla connessione 4G LTE integrata. Il processore Snapdragon 662, pur non essendo un mostro di potenza, gestisce lo streaming 1080p senza difficoltà, mantenendo i 24 fps costanti anche nelle scene più complesse. YouTube supporta la riproduzione a 60 fps per i contenuti compatibili, rendendo l’esperienza visiva molto piacevole sul display da 10,25″ della RAV4.

Un aspetto che ho particolarmente apprezzato è l’integrazione intelligente con i comandi al volante. Durante la riproduzione video, i tasti volume e skip funzionano perfettamente, permettendo di mettere in pausa o cambiare contenuto senza toccare lo schermo. Ovviamente, per ragioni di sicurezza, la riproduzione video è possibile solo a veicolo fermo, una limitazione sensata che ATOTO implementa attraverso il collegamento al freno di stazionamento o, nel mio caso, attraverso il rilevamento GPS della velocità.

Ho testato anche altre app di streaming come Prime Video, Plex e persino Twitch, tutte scaricabili dal Play Store. La compatibilità è generalmente buona, anche se alcune app mostrano problemi di orientamento o proporzioni. Plex, in particolare, si è rivelato perfetto per riprodurre contenuti dalla mia libreria personale, trasformando l’auto in un vero centro multimediale mobile. La possibilità di scaricare contenuti per la visione offline su Netflix e Prime Video è un plus non indifferente per chi viaggia in zone con copertura limitata.

L’audio durante lo streaming video merita una menzione particolare. Il CB6 gestisce correttamente l’audio multicanale, downmixando intelligentemente i contenuti 5.1 per l’impianto stereo dell’auto. Ho notato una separazione stereo eccellente e bassi profondi che valorizzano l’impianto audio di serie della RAV4. Il controllo del volume è indipendente da quello di CarPlay, permettendo di impostare livelli ottimali per ogni tipo di contenuto.

Assistente DriveChat e comandi vocali evoluti

Il vero elemento distintivo del CB6 rispetto alla concorrenza è DriveChat, l’assistente vocale basato su ChatGPT-4o che promette di rivoluzionare l’interazione con il sistema infotainment. L’attivazione avviene tenendo premuto il tasto vocale sul volante o toccando l’icona dedicata sulla dock laterale. Il sistema inizia immediatamente ad ascoltare, con un feedback visivo chiaro che indica quando parlare.

Nei miei test, DriveChatsi è dimostrato notevolmente più intelligente di Siri o Google Assistant per certi tipi di richieste. Ho chiesto indicazioni complesse come “trova un ristorante italiano con parcheggio vicino che sia aperto dopo le 22 e accetti cani”, e il sistema ha elaborato la richiesta fornendo suggerimenti pertinenti con relative indicazioni. La capacità di comprendere il contesto e fornire risposte articolate è impressionante, anche se il tempo di risposta medio di 3-4 secondi può sembrare lungo rispetto agli assistenti tradizionali.

Un limite significativo che ho riscontrato è la necessità di una connessione internet costante. DriveChatnon include un modello linguistico locale per le richieste base, il che significa che senza connettività 4G o hotspot, l’assistente diventa completamente inutilizzabile. Questo è particolarmente frustrante in galleria o in zone con scarsa copertura, dove proprio quando avresti più bisogno di assistenza vocale, il sistema non risponde. ATOTO dovrebbe seriamente considerare l’implementazione di un LLM locale per gestire almeno i comandi base offline.

L’integrazione con le funzioni del veicolo è purtroppo limitata. Mentre puoi chiedere a DriveChat di fornire informazioni o rispondere a domande complesse, non può controllare direttamente funzioni come climatizzazione, finestrini o impostazioni dell’auto. Ho provato comandi come “abbassa la temperatura di due gradi” o “chiudi i finestrini”, ma il sistema può solo suggerirti di farlo manualmente. Questa mancanza di integrazione profonda limita significativamente l’utilità pratica dell’assistente.

Dove DriveChat eccelle è nella gestione di richieste informative complesse. Durante il viaggio, ho chiesto spiegazioni su luoghi storici che stavo attraversando, ricette tipiche della regione, e persino aiuto per tradurre cartelli stradali in francese. Le risposte sono sempre state accurate, dettagliate e contestualizzate. La possibilità di fare domande di follow-up sarebbe stata apprezzata, ma attualmente ogni interazione è isolata, richiedendo di ripremere il pulsante per ogni nuova domanda.

Gps integrato, Sim 4g e Hotspot

La presenza di un modulo GPS integrato con supporto per GPS, GLONASS e Galileo rappresenta un valore aggiunto non indifferente. Durante i test, la precisione del posizionamento si è attestata costantemente entro i 3 metri, anche in contesti urbani densi come il centro di Milano. Il fix satellitare iniziale richiede circa 15 secondi a freddo, ma successivamente il posizionamento è istantaneo grazie alla funzione A-GPS che sfrutta la connettività 4G.

Lo slot per SIM card nano supporta tutte le principali bande LTE europee, garantendo connettività ovunque. Ho utilizzato una SIM dati TIM con 50 GB mensili, e la configurazione è stata automatica: il CB6 ha riconosciuto l’operatore e configurato gli APN senza intervento manuale. La velocità di download si è attestata mediamente sui 45 Mbps, più che sufficienti per qualsiasi utilizzo, con picchi di 150 Mbps nelle zone con migliore copertura. Il ping medio di 42 ms rende utilizzabili anche applicazioni real-time come videoconferenze.

Una funzionalità che non mi aspettavo di apprezzare tanto è la possibilità di utilizzare il CB6 come hotspot Wi-Fi per i passeggeri. Il dispositivo può condividere la propria connessione 4G creando una rete Wi-Fi dual-band (2,4/5 GHz) a cui possono connettersi fino a 8 dispositivi. Durante il viaggio verso Marsiglia, i miei passeggeri hanno potuto lavorare sui loro laptop e guardare video sui tablet senza consumare i propri piani dati. La gestione dell’hotspot è intuitiva, con possibilità di impostare password personalizzate e limitare l’accesso per dispositivo.

DSC CB Wirelss Car Smart Box

Il consumo dati del CB6 in uso normale è sorprendentemente contenuto. Con navigazione GPS attiva, streaming musicale via Spotify, e l’occasionale richiesta a DriveChat, ho consumato circa 2,5 GB in due settimane. L’aggiunta dell’hotspot per i passeggeri ha ovviamente aumentato il consumo, ma la possibilità di monitorare in tempo reale l’utilizzo dati dall’interfaccia Android aiuta a tenere sotto controllo i consumi.

Un’applicazione interessante del GPS integrato è TrackHU, l’app di localizzazione veicolo preinstallata. Permette di visualizzare la posizione dell’auto in tempo reale da remoto, utile in caso di furto o semplicemente per ricordare dove si è parcheggiato. La precisione è eccellente e l’app include anche funzioni come il geofencing, che invia notifiche se l’auto esce da un’area predefinita. Durante i test, ho apprezzato anche la funzione di log dei percorsi, utile per tenere traccia dei viaggi per motivi fiscali o di rimborso.

Gaming e intrattenimento passeggeri

Sebbene non sia la funzione principale, la possibilità di giocare sullo schermo dell’auto rappresenta un’interessante aggiunta per l’intrattenimento dei passeggeri durante le soste. Ho collegato un controller Xbox via Bluetooth per testare le capacità gaming del CB6, e i risultati sono stati misti ma interessanti. Il supporto per i controller è eccellente, con riconoscimento immediato e mappatura corretta dei tasti nella maggior parte dei giochi.

Asphalt 9, uno dei titoli di punta per il test delle performance grafiche su Android, gira a circa 25-30 fps con dettagli medi. Non è l’esperienza fluida a cui sono abituato su smartphone moderni, ma rimane giocabile e divertente. Il processore Snapdragon 662 con GPU Adreno 610 mostra i suoi limiti con titoli 3D complessi, ma gestisce egregiamente giochi 2D e titoli meno esigenti. Among Us, Minecraft e Alto’s Odyssey girano perfettamente, offrendo ore di intrattenimento senza problemi.

Durante sessioni di gioco prolungate, ho monitorato attentamente le temperature. Il SoC raggiunge picchi di 55°C dopo 30 minuti di gaming intensivo, ma il thermal throttling è gestito intelligentemente per evitare cali di performance drastici. La dissipazione passiva del CB6 si dimostra adeguata, anche se avrei preferito qualche grado in meno per garantire longevità al dispositivo.

Un uso alternativo che ho trovato particolarmente valido è l’emulazione di console retro. RetroArch gira perfettamente, permettendo di giocare a classici di SNES, PlayStation 1 e persino alcuni titoli Nintendo 64. Collegando due controller Bluetooth, ho trasformato l’auto in una piccola sala giochi mobile durante una sosta lunga, intrattenendo i passeggeri con sessioni multiplayer di Mario Kart 64. La latenza input è minima e l’esperienza complessiva sorprendentemente piacevole.

Termiche, consumi e stabilità

Dopo due settimane di utilizzo intensivo, posso affermare che il CB6 si comporta in modo esemplare sotto il profilo termico ed energetico. Il consumo medio si attesta tra 3,2 e 3,8 W durante l’uso normale, con picchi di 4,5 W durante lo streaming video o il gaming. Questi valori sono perfettamente gestibili da qualsiasi porta USB automobilistica moderna, eliminando nella maggior parte dei casi la necessità del cavo di alimentazione supplementare.

Le temperature operative si sono mantenute sempre entro limiti di sicurezza. Durante i test estivi con temperatura esterna di 35°C e auto parcheggiata al sole, il case del CB6 non ha mai superato i 48°C, merito del design termico efficace e del processo produttivo a 11 nm del Snapdragon 662. Anche nelle condizioni più stressanti, come streaming 4K di YouTube mentre utilizzavo contemporaneamente la navigazione GPS, il dispositivo ha mantenuto performance stabili senza throttling evidente.

DSC TerraMaster D SSD

La stabilità software è stata impeccabile. In due settimane di utilizzo quotidiano, non ho riscontrato nemmeno un crash o un riavvio spontaneo. Il log di sistema, che ho controllato per curiosità, mostra zero errori critici e solo alcuni warning minori relativi ad app di terze parti non ottimizzate. Questo livello di affidabilità è fondamentale in un dispositivo automotive, dove un crash durante la navigazione potrebbe avere conseguenze serie.

Un aspetto che merita menzione è l’ottimizzazione energetica in standby. Quando l’auto è spenta, il CB6 entra in deep sleep consumando meno di 0,1 W, preservando la batteria del veicolo. Il risveglio è rapidissimo, con tempi di boot a caldo inferiori ai 5 secondi. Questa ottimizzazione si traduce in un’esperienza d’uso sempre reattiva, senza le lunghe attese tipiche di dispositivi Android più economici.

Rapporto qualità/prezzo

A 199,99 € su Amazon Italia, l’ATOTO CB6 si posiziona in una fascia di prezzo interessante ma non priva di concorrenza. Analizzando il valore offerto, bisogna considerare che si ottiene molto più di un semplice adattatore CarPlay wireless. La presenza di Android 13 completo, connettività 4G LTE, GPS integrato e l’assistente AI basato su ChatGPT giustificano ampiamente il premium rispetto ad adattatori wireless basici che costano 80-100 €.

Confrontando con alternative che offrono funzionalità simili, il CB6 risulta competitivo. Dispositivi come il Carlinkit 5.0 AI Box costano circa 250 €, mentre l’Ottocast P3 si attesta sui 300 €. Nessuno di questi offre un vero assistente AI integrato, limitandosi a fornire Android stock con supporto per app di streaming. In questo contesto, il CB6 rappresenta un’opzione value-for-money interessante.

Bisogna però considerare i costi aggiuntivi. Una SIM dati dedicata comporta una spesa mensile di 5-10 € per un piano adeguato. Se si opta per l’uso senza SIM, affidandosi solo all’hotspot dello smartphone, si perde parte del valore del dispositivo, in particolare l’indipendenza della connettività e la possibilità di usare DriveChat mentre si utilizza CarPlay.

Per chi cerca solo la conversione wireless di CarPlay o Android Auto, esistono opzioni più economiche perfettamente valide. Ma per l’utente che desidera trasformare il proprio sistema infotainment in qualcosa di più vicino a un tablet Android con capacità AI, il CB6 offre un pacchetto completo difficile da battere a questo prezzo.

Pro e contro

Pro:

  • Conversione wireless stabile e veloce per CarPlay e Android Auto con tempi di connessione competitivi
  • Sistema Android 13 completo con accesso al Play Store e supporto per app di streaming in 1080p
  • Assistente vocale DriveChat basato su ChatGPT-4o per interazioni intelligenti
  • Connettività 4G LTE integrata con possibilità di hotspot per i passeggeri
  • Eccellente gestione termica e consumi contenuti
  • Supporto e aggiornamenti firmware regolari con roadmap trasparente

Contro:

  • DriveChat richiede connessione internet costante senza funzionalità offline
  • Processore Snapdragon 662 limitato per gaming 3D e app più esigenti
  • Mancanza di integrazione profonda con i sistemi del veicolo
  • Dimensioni maggiori rispetto ad adattatori wireless dedicati
  • Alcune app non ottimizzate per display orizzontali automotive
  • Tempo di boot iniziale di 70 secondi al primo avvio

Conclusione

Dopo 1.900 km e due settimane di test intensivo, l’ATOTO CB6 Wireless Car Smart Box si è rivelato un dispositivo dalle due anime. Da un lato eccelle come adattatore CarPlay wireless affidabile e ricco di funzionalità, dall’altro mostra il potenziale ancora inespresso dell’intelligenza artificiale applicata all’automotive. Il pubblico ideale è l’appassionato di tecnologia che desidera spremere ogni goccia di modernità dal proprio sistema infotainment, accettando qualche compromesso in cambio di funzionalità uniche.

Per il futuro, spero che ATOTO implementi il Wi-Fi 6E per migliorare ulteriormente la latenza e la qualità della connessione wireless. L’aggiornamento ad Android 14 promesso porterà sicuramente ottimizzazioni benvenute, ma è sul fronte AI che mi aspetto i miglioramenti più significativi. Un modello linguistico locale per le funzioni base e una migliore integrazione con i sistemi del veicolo trasformerebbero DriveChat da interessante novità a killer feature irrinunciabile.

Nel complesso, a 189,99 € il CB6 rappresenta un investimento valido per chi cerca più di un semplice adattatore wireless. La combinazione di Android Auto wireless, sistema operativo completo, connettività 4G e assistente AI lo rende unico nel panorama attuale. Non è perfetto, ma è sicuramente il dispositivo più ambizioso e completo che abbia testato in questa categoria, aprendo la strada a un futuro dove l’auto diventa veramente intelligente. Disponibile nella pagina ufficiale di Amazon Italia.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!