Interwell diventerà l’asso nella manica della robotica cinese per battere quella statunitense ormai detentrice di un monopolio. Alle spalle di questo importante progetto c’è Kyland Technology, azienda tech con sede a Pechino.
Ciò che caratterizza Interwell è soprattutto l’integrazione verticale. Il software non gestisce solo le funzioni applicative ma l’intera architettura robotica. Parte dal chip e arriva alla gestione dei compiti più complessi di un robot. Un approccio più consistente che dà risultati migliori a lungo termine, evitando la tipica frammentazione dei sistemi del momento. Il risultato è un’unica piattaforma che coordina più attività in modo intelligente: un traguardo importante non solo per la Cina ma per la robotica in generale.
La Cina torna a competere con gli USA nel campo della robotica con il nuovo sistema operativo Interwell
Il presidente della Kyland, Li Ping, ha annunciato che questo sistema operativo è solo il primo passo verso una visione più ampia che porterà ad un ecosistema robotico basato su componenti esclusivamente cinesi. Una strategia astuta che lascia le porte aperte anche a processori di produttori come Intel, Nvidia e Qualcomm, tre delle big del settore a livello internazionale. Ed è anche un’ottima risposta agli Stati Uniti che hanno provato più volte a scalfire la potenza delle aziende tech cinesi negli ultimi anni. Esempio per eccellenza l’impossibilità per la Cina di importare i chip della concorrenza.
Il lancio di Intewell in questo periodo non è un caso anche per altri motivi, oltre alla diatriba di lunga data con gli USA. Secondo i dati raccolti da TrendForce, sei su undici aziende cinesi che hanno avviato la produzione di robot umanoidi nel 2024 prevedono di superare le 1.000 unità entro la fine dell’anno corrente. Si tratta di un passaggio importante dalla fase sperimentale in laboratorio a quella concreta, industriale. Per renderlo possibile, è stato raggiunto un importante accordo di collaborazione in merito. Un accordo stipulato tra Guangya Hongdao – società controllata da Kyland – e Hygon, specializzata nella produzione dei microprocessori. I dettagli non sono ancora pubblici, ma si tratta di un ulteriore nodo che rafforza la sinergia tra software e hardware nel panorama cinese.